Tra ovvietà e paradossi, nel mezzo ci sono i cittadini residenti ad Agnone e negli altri centri dell’Alto Molise. L’ovvietà è questa, dettata dalla Prefettura pentra: per contrastare e prevenire i furti in appartamento bisogna implementare e potenziare i sistemi di videosorveglianza. Lo ha ripetuto la Prefetta in persona qualche settimana fa a Carovilli alla presenza dei sindaci di zona. Il paradosso è quest’altro invece: siccome ci sono pochi furti, statisticamente, il progetto di videosorveglianza presentato per due anni di fila dal Comune di Agnone è stato bocciato.
Sembra uno scherzo, ma è quello che è accaduto, raccontato pubblicamente sere fa al teatro italo argentino dal sindaco di Agnone, Daniele Saia. Il primo cittadino ha preso parte, infatti, all’incontro con la cittadinanza organizzato dalla locale compagnia Carabinieri e finalizzato a fornire alla popolazione consigli utili a prevenire i reati predatori, i furti in appartamento appunto, la cui recrudescenza sta creando allarme sociale in tutto il comprensorio montano dell’Alto Molise. Proprio Saia, prendendo la parola, ha ringraziato il maggiore Evangelista, comandante della locale compagnia Carabinieri, per l’interessante iniziativa, e il luogotenente Leomanni, prima di fornire ai presenti alcune “chicche” come appunto quella paradossale della bocciatura dell’impianto di videosorveglianza.
«Attualmente in città abbiamo attivo un impianto che consta di ventidue telecamere. – ha spiegato il primo cittadino – Ovviamente ha delle lacune e dei limiti tecnici, soprattutto per quanto riguarda la visione notturna e la nitidezza delle immagini registrate. E’ ormai un impianto tecnologicamente superato, ma quando è stato realizzato, negli anni scorsi, dalla precedente amministrazione, ma su nostro progetto, era il meglio che la tecnologia di quel momento potesse offrire». Come tutte le apparecchiature elettroniche, dunque, si pensi ai telefonini o ai computer, nell’arco temporale di qualche anno anche il sistema di videosorveglianza diventa obsoleto e scarsamente efficace.
«Siamo in costante contatto con la Prefettura per l’approvazione di un nuovo progetto di videosorveglianza. – ha aggiunto Saia – Passatemi l’espressione, sto letteralmente pressando la signora Prefetto affinché il nostro impianto di sicurezza venga finanziato. Il costo totale si aggira intorno ai centotrentamila euro che il Comune è pronto a cofinanziare con almeno trentacinque mila euro. La cosa strana è che già una prima volta questo nostro progetto è stato bocciato perché risultano pochi gli episodi di furti in abitazione e più in generale i reati contro il patrimonio». Il famoso paradosso dell’isola felice di cui si diceva nell’attacco del pezzo appunto. Il nuovo impianto prevede un incremento del numero di telecamere, nei punti nevralgici e strategici della città di Agnone, ma soprattutto una nuova tecnologia in grado di leggere le targhe delle autovetture anche di notte, quindi in condizione di scarsa luminosità, e il collegamento diretto con la centrale operativa della compagnia Carabinieri.
A quel punto, sempre che il progetto venga finanziato e poi realizzato, i tempi di reazione delle “gazzelle” dell’Arma saranno davvero di pochi minuti, con la possibilità di intervenire praticamente in tempo reale. La conseguenza logica del paradosso di cui sopra è che per sperare che il nuovo impianto venga ammesso a finanziamento bisogna fare in modo, ci viene difficile anche scriverlo, che aumentino i reati predatori. E a questo, in realtà, stanno già pensando i ladri…
Francesco Bottone