L’arte fa tornare in vita il mitico Ovvio Paccio, personaggio storico più importante di Belmonte del Sannio. Da qualche giorno in Via Garibaldi, nel centro storico di Belmonte del Sannio, è possibile ammirare l’opera artistica di Erica Del Ciancio e Benito Mele. Si tratta di un acrilico su legno, un metro per cinquantacinque centimetri, dal titolo “Il riposo dell’eroe”.

«Rappresenta la figura di Ovvio Paccio, sacerdote e soldato eroico sannita, seduto in solitudine su un vasto campo di grano» spiega il vicesindaco Dalio Mastrostefano. Nel capitolo 38 del libro X degli Annali di Tito Livio, anno 293 prima di Cristo, si racconta di una chiamata alle armi che all’epoca interessò tutto il Sannio. L’esercito ricevette l’ordine di concentrarsi in Aquilonia, dove si raccolse una forza di circa sessantamila uomini. In quel luogo si offrì un sacrificio seguendo una cerimonia antichissima da parte del sacerdote Ovvio Paccio. Livio continua la descrizione della cerimonia e puntualizza che quella legione sannitica si chiamò linteata per aver giurato sotto un grande telo (linteus).
Ovvio Paccio, dunque, era un sacerdote sannita, un uomo di spirito, ma anche di azione. Alle porte di Belmonte è collocato un reperto che pare sia stato la tomba di Ovvio Paccio. Tornando all’opera d’arte di Erica Del Ciancio e Benito Mele, il vicesindaco Mastrostefano spiega: «La scena lo ritrae in posa meditativa, la sua espressione è seria e allo stesso tempo pensierosa con le spalle leggermente incurvate. La sua lancia è conficcata nel terreno tenuta a distanza nel tentativo di scacciare dalla mente un’imminente guerra tra i sanniti e romani, nella famosa battaglia di Aquilonia».

«Il due giovani, – continua Mastrostefano parlando degli autori dell’opera – uniti nella vita e nella ricerca artistica, si distinguono per la pittura evocativa che dialoga con la memoria, i paesaggi e le tradizioni dell’Alto Molise. Nel centro storico è possibile ammirare le loro opere che rappresentano un omaggio alla cultura storica Belmontese. Un plauso speciale ai due giovani e ad Ermanno Del Cianco, – chiude Dalio Mastrostefano – che grazie alle loro iniziative, nel periodo estivo rivitalizzano e rinnovano la parte più antica di Belmonte».