“La storia è maestra di vita” affermava Cicerone, ebbene l’Alto Molise possiede un poema letterario e nello stesso tempo documento storico di inestimabile valore, pressoché sconosciuto nella sua terra e che perciò non ha potuto insegnare niente ai molisani sul loro passato.
Si tratta de “Il Giardeno” (questo è il titolo dato al manoscritto): un poema di imitazione dantesca scritto dal notaio agnonese Marino Jonata intorno alla metà del 1400 ed ultimato nel luglio del 1465.
Quest’opera sarà oggetto di un incontro con il “Centro Studi Alto Molise” che si terrà a Carovilli sabato 2 agosto alle ore 17,45 organizzato dall’Associazione di Iniziative Culturali, Sociali ed Economiche “Il Glicine”, in collaborazione con la Pro Loco “Monteferrante” e con la Società Operaia, al quale sarà presente la Prof.sa Ida Cimmino, autrice di una trascrizione dell’opera e Presidente del C.S.A.M., nel corso del quale verranno letti e illustrati numerosi brani.
L’esemplare manoscritto di Napoli, probabilmente autografo, riporta in margine una fitta serie di annotazioni in latino, ricco di abbreviazioni, dalle quali si desumono le notizie più importanti sulla vita del notaio Marino Jonata e ampi quadri storici sul suo tempo e sulla sua città.
Dal tardo Ottocento ad oggi il poema è stato oggetto di studio (anche Benedetto Croce lo ha letto, tanto da definire “ispide terzine” i versi che lo compongono), ma in modo frammentario e parziale poiché soltanto oggi, gran parte dei suoi messaggi, contenuti dalle annotazioni, sono venuti alla luce per merito di una ricercatrice dell’Università di Napoli. Ascenzo Marinelli, scrittore agnonese di fine ottocento, affermava che nonostante il nuovo interesse sorto intorno all’opera del compaesano Jonata nessuno aveva letto l’intero poema.
Ben centosei sono i canti: ventotto nella prima parte, che Jonata ha dedicato alla dannazione e all’inferno, trentuno nella seconda, dedicati alla beatificazione delle anime e quarantasette nella terza, dedicati alla descrizione delle gerarchie celesti.
Con questo incontro le due associazioni culturali, il “Centro Studi Alto Molise” di Agnone e “Il Glicine” di Carovilli, hanno dato visibilità ad una intensa compartecipazione, già in atto da tempo, ed hanno voluto indicare, tra l’altro, a tutte le amministrazioni comunali che è divenuta irrinunciabile la via della stretta collaborazione perché se da una parte il territorio ha bisogno di una riscoperta dei valori culturali che lo rendono unico, dall’altra deve trovare nuove idee anche per uno sviluppo compatibile economico e sociale.