CHIAUCI – Nove richieste di rinvio a giudizio per i lavori alla diga di Chiauci. Le ha formulare il procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio, al gup Italo Radoccia, che ha fissato per il 23 aprile l’udienza preliminare.
Indagati gli ex commissari, Fabrizio Marchetti e Rodolfo Mastrangelo, il responsabile unico del procedimento, Michelangelo Magnacca, il direttore del Consorzio di Bonifica Sud, Nicolino Sciartilli, il commissario regionale della convenzione, Sandro Annibali, gli ingegneri Sante Di Giuseppe, Giovanni Sportelli e Gilda Buda e l’imprenditore Giuseppe Latte Bovio.
Le accuse, a vario titolo e in concorso, vanno dall’aver procurato un ingiusto vantaggio all’appropriazione indebita per l’indennità di rimborso e spese non dovute e all’abuso per lavori da decine di milioni di euro per terminare l’opera pubblica, iniziata nel 1985, che ricade in tre comuni della provincia di Isernia: Chiauci, Pescolanciano e Civitanova del Sannio.
Il 23 aprile, nell’aula gup del palazzo di giustizia di via Bachelet, l’udienza preliminare al termine dell’inchiesta condotta dalla Procura sui lavori di completamento dell’invaso sul Trigno, la cui piena capienza è attesa da decenni per risolvere la carenza idrica nel Basso Molise e, soprattutto, nel Vastese, dove d’estate la mancanza d’acqua crea forti disagi.
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Antonino Cerella, Fiorenzo Cieri, Arnaldo Tascione e Pierpaolo Andreoni.