CAROVILLI – “Quando Papa Benedetto XVI ha dichiarato che Ambrogio Autperto era stato il primo teologo cristiano ad aver sostenuto che la vergine Maria è stata assunta in cielo con anima e corpo noi molisani avremmo dovuto cogliere l’occasione per essere orgogliosi del fatto che l’evento sia avvenuto esattamente a San Vincenzo al Volturno il 15 agosto dell’anno 777, di fronte, oltre che a tutti i frati del convento, anche al re Carlomagno venuto appositamente per l’evento. Avremmo dovuto valorizzare lo storico complesso abbaziale, oggi luogo di studi e scavi archeologici, ma che a quei tempi era uno dei centri religiosi e culturali più importanti d’Europa”. Queste le parole di Franco Valente, il noto architetto di Venafro amante e studioso di tutte le evidenze storiche, culturali ed artistiche rintracciabili nelle città e nei paesi molisani, pronunciate di fronte ad una attentissima e numerosa platea a Carovilli in occasione della presentazione del suo romanzo “Incipit Apocalipsys”.
“Non siamo capaci – ha continuato Valente – di far emergere a livello storico e di sfruttare anche dal punto di vista turistico le nostre grandi opportunità; tra l’altro nella cripta di Epifanio, Abate dall’824 all’842, che ha commissionato gli affreschi realizzati all’interno, si trova la prima rappresentazione della Madonna sul trono celeste. Inoltre – ha aggiunto l’architetto venafrano – proprio per questa tradizione, molte chiese molisane una volta intestate a San Michele Arcangelo sono state dedicate a Maria Assunta e ad essa è stata dedicata anche la festa del 15 agosto”.
Dopo i saluti del Sindaco di Carovilli, Antonio Cinocca, della Presidente della Pro Loco, Marina Paglione, e l’introduzione di Luciano Scarpitti, Presidente dell’Associazione di Iniziative Culturali, Sociali ed Economiche “Il Glicine”, organizzatrice dell’incontro, Franco Valente ha illustrato i motivi e le modalità che lo hanno portato a scrivere “Incipit Apocalipsys” romanzo storico che contemporaneamente arriva a risolvere un giallo che si trascinava dal medioevo: la morte violenta proprio del grande teologo Ambrogio Autperto. L’autore arriva a questo risultato mediante l’interpretazione, con grande senso artistico, di tutte le indicazioni simboliche contenute dai grandiosi affreschi della cripta di Epifanio. L’autore si immedesima talmente nel significato delle pitture che arriva a scrivere: “L’invisibile è diventato visibile ed il visibile, il mondo concreto, non si vede più”. Ed aggiunge: la cripta “è il luogo dove si creano artificialmente le tenebre per meglio comprendere il significato della luce. Dove l’immagine non è una copia dell’originale, ma l’originale è presente attraverso la copia nella quale esso si riflette”. Questi ed altri passi ritenuti significativi e di grande emozione dagli organizzatori sono stati letti ottimamente da Nadia Falasca e Paolo Paolucci ed hanno trasmesso ai presenti proprio quelle stesse emozioni.
È stata una serata straordinaria, tutti i presenti hanno percepito quanto sia stata importante la storia del Molise e quanta ammirazione siano in grado di suscitare le vestigia di un passato di grandissimo prestigio. “Incipit Apocalipsys” ha fatto entrare nelle coscienze l’orgoglio di essere parte di una storia estremamente luminosa.
Luciano Scarpitti