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  • “International Human Identification Conference”, il Molise ospita l’evento internazionale sull’identificazione personale

    Si intitola “International Human Identification Conference” il convegno internazionale che si terrà a Termoli (via Duca degli Abruzzi, 67), in provincia di Campobasso, dal 22 al 24 giugno e che potrà contare sulla presenza e sul contributo di alcuni dei maggiori esperti internazionali di antropologia e odontologia forense che si confronteranno sulle più recenti metodologie relative alla stima dell’età e più in generale all’identificazione personale. Patrocinato dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni e delle Scienze Forensi e Criminalistiche (SIMLA), l’evento affronterà un tema che lega intimamente la medicina legale a uno degli aspetti più rilevanti dell’essere umano: il riconoscimento del diritto all’identità.

    “La stima dell’età – sottolinea il professore Roberto Cameriere, ordinario di Medicina Legale all’Università del Molise – rappresenta un’area di ricerca piuttosto recente nelle scienze forensi e, in quanto tale, gravata da rilevanti criticità quali l’assenza di consenso e di uniformità delle procedure, la molteplicità dei metodi la cui affidabilità varia in base alla etnia e al sesso. L’elemento di riferimento del nostro convegno si può rintracciare nel tentativo di fornire uno sguardo verso il futuro anche attraverso delle proposte e a questo proposito crediamo che i giovani possano essere gli interlocutori ideali per un confronto e anche per produrre idee innovative”.

    Un discorso da affrontare con la consapevolezza del presente e una prospettiva sulle nuove potenzialità che riguardano la disciplina. Proprio per fare il punto dell’identificazione personale tra presente e futuro nell’ambito normativo e scientifico, interverranno due importanti ospiti dell’evento: il professore Francesco Introna, presidente SIMLA e ordinario di Medicina Legale all’Università di Bari, e la professoressa Paola Frati, ordinario di Medicina Legale all’Università La Sapienza di Roma. Definire in maniera scientifica l’età di una persona assume significati rilevanti e diversificati anche in rapporto alle diverse aree del mondo in cui queste pratiche vanno esercitate. In Italia, ad esempio, potrebbe essere determinante nelle strutture di prima accoglienza per l’identificazione dei potenziali minori stranieri non accompagnati, visto che spesso questo compito non viene affidato a medici legali e “pertanto non c’è un’uniformità – aggiunge il professore – e spesso si opera con tecniche che dovrebbero essere da tempo abbandonate per la limitatezza dei risultati”.

    Esigenze dell’identificazione che diventano necessarie per dare un nome e un cognome ai tanti cadaveri senza nome delle tragedie delle migrazioni, negli scenari di guerra o nelle catastrofi umanitarie. A questo proposito si attende, tra gli altri, il contributo del dr. Hrvoje Brkic dell’Università di Zagabria, esperto dell’identificazione dentale nei disastri di massa. Sul profondo legame che lega medicina legale e vittime opera un prestigioso ospite dell’evento: il messicano dr Israel Soriano che lavora sulle fosse comuni dei migranti deceduti nel tentativo di passare la frontiera che dal Messico conduce negli Stati Uniti. Su un altro fronte risulta di grande rilievo anche il lavoro compiuto dal FAPAB (Forensic Anthropology, Paleopathology and Bioarchaeology) in Sicilia – tra i progetti si segnala il “Sicily Paleopathology Project – SPP”  col coinvolgimento di 20 necropoli/cimiteri isolani – e che sarà presente col professore Francesco Galassi e la dott.ssa Elena Varotto. 

    Nel contesto dell’identificazione personale assume un ruolo fondamentale anche l’Agestimation project, un’iniziativa ormai ventennale curata dal professore Cameriere che evidenzia l’importanza di ottenere informazioni accurate sull’età biologica di soggetti adulti e minori e che è stata protagonista nello sviluppo di diverse tecniche. “Durante l’evento è previsto un workshop teorico-pratico – conclude il professore – nel corso del quale verranno approfonditi i metodi di stima dell’età sviluppati nell’ambito dell’Agestimation Project. È un gruppo, da me fondato, che ormai da oltre due decenni si occupa di stima dell’età e che, a questo proposito, ha definito diversi metodi, per il vivente così come per il cadavere, ed è un po’ il nucleo di partenza che si è poi esteso anche al complesso processo dell’identificazione”.

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