“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. E’ il testo dell’articolo 32 della costituzione, citato dal sindaco di Agnone, Daniele Saia, che ha “sfruttato” mediaticamente le celebrazioni del 2 giugno per porre l’attenzione sulle sorti dell’ospedale “Caracciolo” e delle aree interne nel loro complesso. Attorniato da numerosi sindaci dell’Alto Molise e Alto Vastese, tutti rigorosamente in fasce, Saia, nel corso della sua allocuzione, ha parlato chiaramente di «decisioni sbagliate, nel corso degli anni, che hanno svilito l’efficacia sostanziale di tale norma. Il continuo ridimensionamento delle risorse destinate alla sanità ha penalizzato principalmente le Aree Interne, che nel medesimo periodo hanno subito lo smantellamento di ulteriori servizi, che, unito alla carenza di lavoro, ha favorito l’aumento del tasso di spopolamento».
«La politica dei tagli ha reso sempre più marginali questi territori incentivando la crescita delle aree metropolitane. – ha continuato il primo cittadino di Agnone – Le riduzioni dei finanziamenti non hanno colpito solo i nostri territori, bensì hanno colpito oltre la metà della totalità dei Comuni italiani. Ad oggi, circa 4200 centri ricadono nelle aree interne, 4200 località abitate da circa 13 milioni di cittadini e che rappresentano il 60% del territorio nazionale. Quindi, i numeri delle Aree Interne di certo non giustificano la direzione al ribasso dei fondi stanziati per i sistemi sanitari di tali zone così come di quelli rivolti agli altri servizi. In realtà, però, fermarsi a riflettere su un criterio valutativo puramente numerico è riduttivo, è sbagliato. L’art. 32 della Costituzione Italiana non parla certo di numeri. L’art. 32 della Costituzione è stato stilato pesando ogni singola parola.
L’art. 32 della Costituzione parla di diritto della persona, parla di indigenti, parla di collettività. L’art. 32 della Costituzione parla di vita, non di numeri! – ha chiuso Saia – Parla delle vite dei cittadini e in particolare di quelli che hanno deciso di restare a vivere nelle aree montane, che ogni singolo giorno affrontano con consapevolezza le difficoltà che vengono poste dinanzi a loro dalla mancanza di servizi essenziali; parla di cittadini che amano queste terre e continuano con tenacia ad abitarle, continuando a prendersi cura del territorio, ricco di cultura, tradizioni e ambienti incontaminati che sono di supporto alle aree metropolitane e che quindi meriterebbero investimenti e non tagli».