AGNONE – La vicesindaca Marcovecchio: «La sanità privata fa ricerca e crea occupazione».
L’esponente politico del centrodestra di Agnone ribatte alle accuse di incoerenza mosse dal consigliere regionale Andrea Greco.
Un botta e risposta a mezzo social e a mezzo stampa tra Linda Marcovecchio, vicesindaco di Agnone ha recentemente dismesso i panni della reticente democristiana doc per vestire quelli della pasionaria, e il consigliere regionale Andrea Greco. Motivo del contendere le sorti, ormai segnate, dell’ospedale di Agnone. La Marcovecchio ha chiesto al consigliere regionale di fare qualcosa per il “Caracciolo”. Il pentastellato ha risposto, stizzito, che ha già fatto abbastanza pur essendo relegato all’opposizione anche per colpa della vicesindaca che era candidata alle regionali del Molise e dunque ha drenato voti portandoli al centrodestra amico di Patriciello e dunque della sanità privata. La pasionaria vicesindaca ribatte in questi termini: «Caro Andrea, ognuno di noi può fare le proprie scelte, mi sembra superfluo sottolinearlo. L’aver concorso alla vittoria del Presidente Toma, insieme alle coalizioni collegate al più importante settore del servizio sanitario privato, non sarà mai per me ragione di vergogna, sia perché, ribadisco, viviamo in democrazia e libertà, sia perché quella sanità privata, che pur drena le economie molisane, ha una sua ragione di esistere in termini aziendali, di ricerca scientifica e, non da ultimo, occupazionali.
L’esito elettorale dello scorso anno misura per ognuno di noi la fiducia raccolta che, evidentemente, su di te si è concentrata in maniera massiccia da parte di chi riservava, e riserva ancora in te, aspettative e risultati per il bene della collettività. Anche dalla posizione di minoranza in cui operi, sono certa che continuerai a dare insieme al tuo gruppo politico che, in più occasioni, come sai, ho elogiato per l’attenzione concreta data al mondo scolastico, attraverso donazioni finanziarie su cui, io stessa, ho avuto modo di progettare un intervento di innovazione didattica per l’Istituto Comprensivo “Molise Altissimo” e ti elogio per l’azione intrapresa al fine di impedire la sospensione dell’attività delle cucine. Per la dialisi non credo che tu possa avere tutti i meriti perché ho preso parte anche io, insieme al Sindaco Marcovecchio e all’Assessore Amicarelli, ad incontri pianificatori con l’allora Presidente Frattura, il dott. Forciniti, l’arch. Vetere e Salvatore Carosella e in ospedale, prima di giungere ad una decisione definitiva, si sono succeduti diversi sopralluoghi propedeutici al risultato realizzato. Ma questa, ormai, è acqua passata. Bisogna guardare avanti.
Non mi piango addosso né mi spargo il capo di cenere, non sono peculiarità caratteriali che mi appartengono perché, anche se appare poco, nell’animo ho la grinta del lottatore e credo che questo sia il sentimento che, in forma collettiva, sia necessario recuperare per difendere il nostro spazio e le sue ricchezze.
Dal ruolo di amministratore locale, insieme a tutta l’amministrazione, continueremo a perseguire la strada che possa garantire una ripresa della funzionalità del San Francesco Caracciolo tale da riportare una significativa vivacità al nostro contesto socio-economico, arrestando l’esodo e la discesa demografica. La trattativa chiama in campo tutti, la popolazione e la politica, con lo schieramento dei Sindaci, molisani ed abruzzesi, molti dei quali stanno approvando il protocollo di intesa di cui sei a conoscenza, al fine di ottenere ciò che riteniamo ci spetti di diritto, guardando anche a nuove possibili soluzioni, come a quelle che anche alcuni tuoi sostenitori anelavano nell’appoggiare la tua candidatura.
Io vado avanti sulla mia strada, con dignità pari a quella tua, per la difesa di questo territorio e spero di poter trovare in te, come in tutti i protagonisti attivi sulla scena politica, la possibilità di dialogare e cooperare perché, sarò atipica, non sento di dover mantenere le distanze in un cammino di crescita e di difesa dei valori che riguardano tutti noi. Buon successo politico a te e, speriamo, modestamente, che anche io insieme agli altri del mio gruppo, potremo gioire di ottimi risultati prima di terminare il nostro mandato elettorale».