«L’abete dei briganti di Rosello, alto cinquanta metri e venticinque centimetri, arriva alla fase finale del concorso “Albero dell’anno 2023″». L’annuncio è del sindaco di Rosello, Alessio Monaco, che chiede anche un sostegno all’Alto Molise, affinché da Agnone e dagli altri centri di confine con l’abetina, ma ovviamente anche da tutto l’Abruzzo, si esprima un voto favorevole all’abete dei briganti. Gli alberi che partecipano alla finalissima del concorso, oltre al gigante dell’abetina di Rosello, sono la sequoia gemella di Villa Sammezzano a Reggello, in provincia di Firenze, il larice di Val d’Ultimo al maso Ausslander a Bolzano e l’olivastro di Luras a Santu Baltolu, sul territorio comunale di Luras, provincia di Sassari.
La sfida, stando all’attuale numero di voti, è tra l’abete di Rosello e l’olivastro di Sassari, anche se la sequoia è in forte rimonta. Ecco spiegato l’appello del sindaco Alessio Monaco alla comunità dell’Alto Molise, che confina con l’abetina del Chietino, affinché esprima un voto per l’abete dei briganti. L’albero in questione svetta all’interno della riserva naturale “Abetina di Rosello”, qualificata quale primo Bosco Vetusto d’Italia e d’Europa.
«L’imponente albero si trova nella zona integrale della Riserva, – spiega il sindaco Monaco – all’interno di uno dei boschi meglio conservati d’Italia, dove l’aspetto primigenio si unisce a una elevatissima biodiversità vegetale ed animale. Si tratta di un esemplare maestoso che con i suoi 50,25 metri di altezza è riconosciuto come il più alto dell’Italia meridionale e il terzo albero spontaneo più alto del Paese.
Vegeta lungo la forra del torrente Turcano insieme ad altri colossali abeti che superano facilmente i quaranta metri di altezza e i cinque metri di circonferenza e dove non si esclude la scoperta di esemplari che potrebbero superare l’attuale primato italiano di 51,85 metri di altezza detenuto dall’abete bianco di La Verna, in Toscana. L’esemplare in oggetto non è facilmente visibile in quanto contornato da altri alberi ed è possibile scorgerlo nella sua interezza solo nel periodo invernale dopo la caduta delle foglie delle specie decidue. L’età stimata è di duecentocinquanta anni. È stato chiamato Abete dei Briganti – aggiunge il sindaco – poiché molti capi famosi del brigantaggio locale del 1800, a volte passati alla storia come eroi, si nascondevano proprio in questi boschi, e sicuramente l’albero in questione è stato testimone delle loro gesta».
Giant Trees Foundation Onlus sostiene l’importanza della tutela e della salvaguardia degli alberi promuovendo e organizzando per l’Italia il contest internazionale Tree of the Year in collaborazione e con il patrocinio del Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste. Il concorso nasce per valorizzare la storia di questi alberi, la loro connessione con la popolazione, il territorio e l’ambiente.
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