«La decisione di non ricandidarmi alla guida dell’associazione, dopo circa 35 anni di ininterrotta presidenza, nasce dalla ferma e sentita volontà non solo di intraprendere un percorso di vita più vicino ai miei affetti familiari, ma quanto di consentire a nuove energie di proseguire un cammino di promozione, sviluppo e valorizzazione del nostra città, intrapreso, ritengo, con successo, nel corso di questi anni». Inizia così il saluto del presidente uscente Marinelli ai soci della Pro Loco e alla cittadinanza di Agnone.
«L’azione della Pro-Loco è stata sempre caratterizzata da un unico filo conduttore: da un lato raggiungere e perseguire obiettivi di forte richiamo turistico e, dall’altro, implementare intese di collaborazione con le altre realtà associative, con gli operatori commerciali, con le varie istituzioni.- ha spiegato Marinelli – Evenienze queste che hanno poi consentito la realizzazione di manifestazioni ed eventi, anche di risonanza nazionale, così da favorire quel trend di crescita e promozione turistica di qualità per la nostra Agnone, del tutto impensabile ed inimmaginabile. Purtroppo, pur a fronte di tanti e significativi obiettivi raggiunti e dei riconoscimenti ottenuti, abbiamo dovuto prendere atto, in ambito locale, molte volte, di atteggiamenti negativi, indifferenti ed apatici e, in ambito regionale, della carenza di una valida ed organica programmazione turistica e di una mancata attenzione, anche a livello di previsioni contributive, nei confronti delle Pro-Loco».
In chiusura gli auguri alla nuova presidente eletta, Ilaria Di Somma «nella certezza che svolgerà nel migliore dei modi e con il massimo impegno il nuovo incarico, proseguendo l’impegnativo cammino di favorire tutte le più opportune iniziative turistiche dirette a migliorare le condizioni di conoscenza del nostro patrimonio culturale ed artistico. A lei l’auspicio di riuscire nell’impresa di scuotere le addormentate coscienze, facendo uscire dal torpore e dall’indifferenza coloro che, nella nostra Agnone, si trovano in un inaccettabile letargo sociale, così da suscitare e favorire nuove motivazioni per un impegno finalizzato a creare le condizioni per un discorso sociale unitario e condiviso per il bene della comunità, soprattutto in questo momento storico particolarmente difficile, delicato e precario».