ROCCA SAN GIOVANNI – Conoscere le migliori tecniche apistiche, riscoprire le motivazioni alla base di una professione che è una vera e propria “vocazione”, adottare accorgimenti per riconquistare un necessario benessere psicofisico. È quanto emerso sabato 22 febbraio all’Hotel Villa Medici a Rocca San Giovanni (Ch), nel corso della giornata di studio “L’apicoltura tra conoscenza e motivazione”, promossa dall’Associazione Apicoltori Professionisti d’Abruzzo, e alla quale hanno partecipato oltre cento apicoltori, anche da fuori regione.
A fare gli onori di casa, Luigi Iacovanelli, presidente dell’associazione, che ha spiegato il senso di un evento «pensato con un taglio innovativo: in questa edizione, infatti, abbiamo voluto mettere ancora di più l’apicoltore al centro, per affrontare sfide sempre più pressanti come i problemi di mercato, la motivazione e i rischi che si assumono». L’iniziativa, finanziata nell’ambito del reg. Ue 1308/2013 – I annualità del Sottoprogramma Regione Abruzzo 2020/2022, ha visto la partecipazione di Tito Cieri, della segreteria dell’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente, impossibilitato ad essere presente: «Vi porto i saluti dell’assessore – ha detto Cieri – che vi assicura tutta la vicinanza possibile: nell’affrontare i problemi di tutti i giorni potete contare sulla Regione Abruzzo. Al tempo stesso, la Regione ha bisogno di voi per comprendere, approfondire e rispondere al meglio alle esigenze. Dunque, la parola d’ordine è confronto. Per il bene di un settore importante come l’apicoltura in Abruzzo».
Molto interessanti le relazioni. Il giovane apicoltore Mattia Ferramosca ha conquistato i presenti con il racconto dettagliato e appassionante della sua esperienza di produttore e gestore di sciami in Spagna, tra osservazione della realtà, tecnica, intuizione, studio e passione. A seguire, Viviana Ruta, della Asl Chieti-Lanciano-Vasto, ha presentato una serie di aggiornamenti normativi di interesse per gli apicoltori. Nel pomeriggio, è stata la volta di Mario Furlan, motivatore, docente e autore di libri, che ha condotto i partecipanti in un percorso di riscoperta di obiettivi, motivazioni e ragioni all’origine di un lavoro che è una vocazione. Ha chiuso i lavori la dottoressa Cinzia Renzetti, medico e osteopata, che ha parlato di problemi della colonna vertebrale e della spalla, probabilmente le zone del corpo più usurabili nella professione apistica: buoni comportamenti e sani esercizi possono essere all’origine di un benessere psicofisico alla portata di tutti.
«Grazie a tutti per aver preso parte a questa giornata – ha concluso il presidente Iacovanelli – che ha voluto dare uno sguardo di insieme su problematiche apparentemente secondarie ma, di fatto, sempre più importanti per la conduzione di aziende apistiche professionali come le vostre. Grazie ai relatori e alla Regione Abruzzo per il sostegno in un momento tanto delicato come quello attuale».