Una tre giorni con lo scopo di rievocare il duro lavoro delle donne che si recavano presso le fontane comunali per lavare indumenti e biancheria di casa quando ancora non esisteva la lavatrice. L’iniziativa si è svolta nei giorni scorsi, l’ultima in ordine di tempo nel pomeriggio di domenica. Promossa dal comitato di quartiere ‘Agnone Centro’, l’idea ha visto protagonisti numerosi cittadini, che indossando abiti dell’epoca, hanno riproposto scene ormai scomparse dalla vita quotidiana. Coordinate dalla maestra Maria Pia Di Sabato, le lavandaie, con manualità e movenze appartenenti al passato, hanno rilanciato l’antica usanza di recarsi presso le fontane del Pisciarello, San Lorenzo e largo Sabelli dove spesso e volentieri nasceva anche l’amore con i futuri mariti.
A riguardo rispolverati vecchi caldaie, tine e secchi in rame di un artigianato che ha reso famoso Agnone in tutto il meridione d’Italia. E così mentre le lavandaie si recavano alle fontane, gli organizzatori hanno pensato bene di arricchire la scena evocando di nuovo vecchi mestieri che caratterizzavano la vita dell’epoca. Ad allietare con musiche e balli popolari le tre giornate, il gruppo ‘Folklorico Agnone’ capitanato dall’inossidabile Giuseppe De Martino che ancora una volta ha raccolto applausi e consensi dei numerosi spettatori presenti, molti dei quali turisti di passaggio nell’Atene del Sannio. L’ultimo appuntamento previsto il 4 settembre presso la fontana di Maiella a partire dalle ore 10.
Pio Savelli