«Le Montagne sono geografie complesse. E Uncem ripete da vent’anni che fare nuove classificazioni dei Comuni montani italiani finirebbe per generare più attriti, contrasti, incomprensioni, sperequazioni e illogicità rispetto ai benefici. Anche perché con un criterio altimetrico, come ripetiamo da due decenni, si fa solo un danno all’Appennino. Per questo sono d’accordo con il geografo e professore Mauro Varotto. Se la legge vuole davvero premiare chi vive e si prende cura della montagna e dunque il connubio virtuoso di montuosità e montanità, in linea con l’intento di Michele Gortani e dei padri costituenti che inserirono il provvedimento per le aree montane nell’articolo 44 della Costituzione, allora più che alzare i limiti delle aree montane bisognerebbe abbassarli, scrive Varotto e sono d’accordo».

Così Vincenzo Luciano, Presidente Uncem Campania e Vicepresidente Uncem nazionale.
Che prosegue: «Varotto ha ragione quando afferma che la toponomastica italiana ci ricorda che ci sono monti prominenti anche a bassa quota, e colli dal rilievo dolce a quote molto elevate. Si rischia di buttare l’acqua sporca col bambino dentro ovvero altre zone veramente montane seppure a bassa quota. – sottolinea Luciano citando il geografo autore di numerose pubblicazioni per Einaudi – Se il legislatore intende alzare la quota altimetrica dei Comuni o la percentuale all’interno della superficie comunale di territorio montano sopra una certa quota o una certa pendenza, di fatto considerando di serie A la montagna più alta, il rischio in effetti c’è. Le montagne di mezzo sono le montagne più addomesticate e abitate, coincidono con le forme storiche dell’insediamento permanente o stagionale entrato in crisi in buona parte della montagna italiana. Varotto continua a chiarire un punto sul quale questioni ideologiche o di parte non reggono. Uncem vuole gettare ponti. E più volte ha chiesto di evitare fratture e di vedere qualcuno, nella montanità italiana, più montano di altri. Massima attenzione dunque. Elogiamo la complessità della relazione, tra città e montagna, tra piano e monte come dice qualcuno contrapponendo chi sta su e chi sta giù. Questo Paese, questa Nazione, ha bisogno di alleanze e scambi, relazioni forti, non di frammentare, dividere, deludere, escludere. Includiamo e costruiamo comunità».