«Siamo sulla strada giusta, ma le partite si vincono sempre al novantesimo». L’immunologo Alberto Mantovani, lo scienziato italiano più citato al mondo, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas e professore emerito dell’Humanitas University, definisce «incoraggianti» i dati degli ultimi tre giorni, ma avverte che «si deve continuare così, con le misure draconiane in atto. Tanto al Nord, più colpito finora, quanto al Sud: in un secondo momento potremo ragionare su come mitigare il contenimento, ma non ancora». «In questo momento si sta facendo medicina di guerra – risponde l’immunologo – nell’emergenza vengono usati strumenti terapeutici diversi, pur senza avere evidenza chiara del loro funzionamento, con l’obiettivo di aiutare un paziente. Il caso degli antivirali, quale è l’Avigan, è proprio questo. Non è l’unico: ci sono altri due anti-retrovirali, la combinazione anti-Hiv Lopinavir/Ritonavir, che è stata utilizzata in Cina per curare il Covid-19. Uno studio appena pubblicato sul New England of Journal of Medicine ha però dimostrato che nei pazienti con uno stadio avanzato della malattia non sono utili».
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