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  • Lo chef stellato Arcangelo Tinari porta sulla tavola del G7 il caciocavallo di Capracotta

    La cena di gala del G7 a Pescara, in questi giorni, è stata affidata al rinomato ristorante “Villa Maiella” di Guardiagrele. E lo chef stellato Arcangelo Tinari, frequentatore dell’Alto Molise, ha deciso di portare in tavola, tra le altre prelibatezze, il caciocavallo di Capracotta. Così i rappresentanti dei diversi Stati hanno potuto gustare le eccellenze del territorio sia abruzzese che molisano.

    All’epoca dell’evento contro lo spreco alimentare a Capracotta

    Lo chef Arcangelo Tinari ha scoperto, in qualche modo, il caciocavallo di Capracotta nel corso di un incontro pubblico, lì sul “tetto” dell’Alto Molise, sullo spreco alimentare. Si trattava di un evento organizzato nell’ambito del festival “MontagnAperta”, dal titolo “Il contrasto allo spreco alimentare – Dalla lotta allo spreco al diritto al cibo”. Presero parte alla conferenza, in qualità di relatori, il colonnello dei Carabinieri Luigi Cortellessa, e gli altri esperti, quali Giampaolo Colavita, Antonio Sorice, Roberto Tuorto, e rappresentanti della Confederazione italiana degli agricoltori e della Coldiretti. E visto che il tema era quello del contrasto allo spreco del cibo, al termine i partecipanti ebbero modo di assaggiare le prelibatezze e le creazioni degli chef Stefania Di Pasquo e Arcangelo Tinari.

    I due talentuosi chef misero in tavola il “Pranzo dei Tempi di Recupero” e proprio in quella occasione Arcangelo Tinari ebbe modo di apprezzare ancor di più il caciocavallo prodotto a Capracotta. E da allora il prelibato formaggio derivato dal latte delle mucche che brucano ai piedi di monte Campo e monte Capraro, in un ambiente di altissima qualità, non è mai mancato nel menù del ristorante “Villa Maiella”. La dimostrazione di come un evento culturale e di approfondimento, come quello tenuto negli scorsi a Capracotta, possa rappresentare un veicolo di promozione territoriale e per i prodotti di nicchia del posto. Ora, grazie alla cena di gala per i “potenti” del G7, il caciocavallo di Capracotta ha avuto una rilevanza internazionale.

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