Due comunità sconvolte da una morte improvvisa a quarantadue anni appena, quella di Poggio Sannita, paese di origine di Mariolino Palomba, e quella di Schiavi di Abruzzo, centro montano di adozione dove lo stesso ha vissuto per diversi anni.
Era stato anche impegnato politicamente a Poggio Sannita, candidato alle elezioni comunali, poi, dopo diversi tentativi di restare in paese o comunque sul territorio, la decisione di andare a Roma per lavorare, per vivere. In paese, a Poggio Sannita, si era sempre dato da fare e recentemente, prima della decisione sofferta di andare a Roma, aveva lanciato anche un simpatico progetto di apicoltura diffusa e partecipata. “Adotta un alveare”, si chiamava, una iniziativa in stretta collaborazione con l’Associazione agroalimentare poggese – ASPAG, per avvicinare persone, famiglie e in particolare i bambini, al mondo dell’apicoltura e sensibilizzare sulle gravi problematiche connesse al global warming.
Poi la parentesi a Schiavi, dove si era reinventato imbianchino, ma era davvero bravo, un artista. Amava la sua terra, Mariolino Palomba, ma è stato costretto ad andare via, come tanti, troppi, in cerca di fortuna. Lì a Roma, già da qualche anno, faceva il garagista, e stava vivendo finalmente una parentesi di stabilità non solo lavorativa, ma anche affettiva, visto che aveva trovato una compagna. Poi, nel pomeriggio di venerdì, la notizia che ha raggelato le due comunità di Poggio e di Schiavi, ora unite nel cordoglio. Un cliente del garage, lì a Roma, lo ha trovato esanime dentro l’ufficio. Una morte improvvisa, sicuramente dovuta ad un arresto cardio circolatorio, che ha portato via ingiustamente un figlio dell’Alto Molise e Vastese costretto ad emigrare per trovare fortuna. Ciao Mariolino.