Un esempio concreto di buone pratiche amministrative, o di scelte politiche se si preferisce, nella lotta contro lo spopolamento e l’abbandono delle aree interne dell’Appennino arriva da un piccolo Comune montano qualche chilometro oltre il confine tra l’Alto Molise e l’Abruzzo. Il sindaco Luciano Piluso, insieme al resto dell’amministrazione, ha infatti predisposto e reso operativo due bandi «costituzionalmente orientati» li definirebbe il dottore De Magistris, che prevedono la concessione di contributi a sostegno delle famiglie degli studenti pendolari delle scuole superiori di secondo grado e per la partecipazione a corsi extrascolastici per l’educazione e il tempo libero dei minori.
Sono diversi, ad esempio, i ragazzi di Schiavi di Abruzzo che frequentano la scuola calcio di Agnone, o altre attività extrascolastiche che si svolgono in Alto Molise. Spese, non solo di iscrizione, ma anche di trasporti da e per l’Alto Molise, che gravano sulle spalle dei genitori e che rendono vana l’enunciazione di principio secondo la quale si è uguali e si devono avere le stesse possibilità, anche di accesso alla formazione e ai servizi, indipendentemente dal fatto che si viva in un piccolo centro montano o invece in città sulla costa. Stesso discorso per l’istruzione, soprattutto quella superiore.
A Schiavi non ci sono più scuole; dall’asilo alle medie l’istruzione obbligatoria è assicurata presso l’istituto comprensivo di Castiglione Messer Marino e il Comune di Schiavi si sobbarca tutte le spese di trasporto. Ora però l’amministrazione ha deciso di assicurare il diritto allo studio anche ai tanti ragazzi delle superiori che ogni mattina si alzano alle sei e prendono un autobus che li porta a scuola a Vasto, a Trivento o ad Agnone.
Un costo di centinaia di euro al mese per le famiglie e il discorso si complica che per chi ha più di uno studente a carico. Invece di pagare due o tre abbonamenti per permettere ai propri figli di andare al liceo o in un altro qualsiasi istituto superiore le famiglie sono spinte a trasferirsi sulla costa, dove quel servizio scolastico superiore è presente sul posto. E qui interviene il Comune, con un contributo economico alle famiglie, proprio per aiutarle a rimanere in paese, a non andare via, rimborsando le spese di trasporto per l’istruzione superiore.
«Sentiamo parlare spesso di idee per contrastare lo spopolamento, – racconta alla nostra redazione il sindaco Luciano Piluso – noi abbiamo pensato di fare qualcosa di concreto, aiutando economicamente e rimborsando alle famiglie il costo dell’abbonamento per il trasporto degli studenti delle scuole superiori, ma anche quello delle attività sportive o culturali e ricreative che vengono svolte nei centri limitrofi. Non vuole essere una misura assistenziale, – sottolinea il socialista Piluso – ma un’azione concreta che mira a ristabilire un minimo di equità tra chi vive nei piccoli centri montani dell’Appennino e chi invece risiede comodamente nelle città».
E la notizia nella notizia è che i due bandi sono finanziati con fondi di bilancio, senza alcun trasferimento da parte della Regione o dallo Stato centrale. «In merito al trasporto scolastico per le scuole superiori, – continua il primo cittadino – la dotazione finanziaria disponibile per l’erogazione di contributi è pari a seimila euro. Perché le famiglie che vivono a Schiavi non possono essere penalizzate per questo e non devono spendere di più, rispetto a chi vive in città, per una cosa importante come l’istruzione superiore dei propri figli».
Seimila euro usciti dal bilancio comunale, questo è l’aspetto da sottolineare, mentre la dotazione per le attività extrascolastiche, musica, danza, piscina, calcio e via dicendo, è di altri duemila e cinquecento euro. Nei mesi scorsi il Governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio, in visita presso il Consiglio comunale di Schiavi di Abruzzo, annunciò una legge regionale per dare sostegno e concretezza al diritto allo studio nelle aree interne e marginali. Una misura di equità, non assistenziale, di cui non si è avuto più notizia.
Piluso non è rimasto ad aspettare il concretizzarsi di quella promessa elettorale del rieletto presidente della Regione, ma ha messo le mani nel bilancio comunale e ha tradotto nei fatti il secondo comma dell’articolo tre della costituzione repubblicana, quello che recita: «E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…». Con quel contributo economico alle famiglie il sindaco Piluso qualche “ostacolo” all’uguaglianza di tutti i cittadini lo sta concretamente rimuovendo.
Francesco Bottone