Tolgo il medico qui, metto il medico là; mere pedine, numeri nelle mani dell’Asrem per tappare i buchi dovuti alla carenza di personale. Il dietrofront annunciato su queste colonne in merito alla demedicalizzazione del 118 di Agnone c’è stato davvero: i medici hanno ripreso a coprire i turni del 118 del “Caracciolo”. A pagare le spese di questa marcia indietro, però, è stato il servizio di emergenza urgenza di Venafro, demedicalizzato dall’Asrem, in applicazione del famoso principio della coperta troppo corta.
Sulla vicenda intervengono Bruno Delli Quadri, coordinatore delle professioni sanitarie per la Cisl FP Abruzzo Molise, nonché infermiere del “Caracciolo”, e Vincenzo Mennucci, in qualità di segretario generale del medesimo sindacato. «E’ con grande preoccupazione che la Cisl FP Abruzzo Molise prende atto delle innumerevoli polemiche che si stanno susseguendo nelle ultime ore riguardo alla riorganizzazione del servizio di emergenza 118 del Molise, in particolare per la demedicalizzazione della postazione 118 di Venafro a favore di una postazione con personale medico ad Agnone. – spiegano i sindacalisti – In particolare, nel nostro comunicato avente come oggetto “la riorganizzazione radicale del servizio 118 nell’alto Molise”, non abbiamo mai suggerito la salvaguardia della postazione di Agnone a discapito di altre unità operative, né abbiamo preso una posizione contraria alla demedicalizzazione della postazione 118 di Venafro.
Riteniamo invece che la riorganizzazione del sistema di emergenza 118 debba essere effettuata su base regionale e che ogni postazione debba essere adeguatamente equipaggiata per garantire un servizio di soccorso avanzato h24. Inoltre, riteniamo che la postazione di Venafro debba essere mantenuta come postazione di soccorso avanzato con medico a bordo h24, in considerazione del vasto bacino di utenza che serve e per fornire supporto alla postazione di Isernia, già sovraccaricata dalle demedicalizzazioni di Cerro al Volturno e Frosolone. Ci preme sottolineare che la situazione attuale ha scatenato una vera e propria guerra tra “poveri”, contrapponendo due comunità, quella venafrana e quella agnonese, che hanno gli stessi diritti sanciti dall’articolo 32 della Costituzione. – chiudono Delli Quadri e Mennucci – Chiediamo pertanto alle autorità competenti di prendere in considerazione le nostre proposte per una riforma organica del servizio 118 in Molise, al fine di garantire un servizio adeguato e tempestivo per tutte le comunità del territorio».