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  • Navette Sevel, un disastro. Cimone (Uilm): «Altro che Ultimo miglio, siamo all’ultima spiaggia»

    AGNONE –  «Altro che ultimo miglio, siamo all’ultima spiaggia». Caustico e telegrafico Emanuele Cimone, sindacalista agnonese della Rsa Uilm in Sevel, a commento dell’ultima pensata partorita da politici e imprenditori dei trasporti: l’ormai famoso servizio navetta all’interno dell’area industriale della val di Sangro. Un nuovo servizio, lanciato appena qualche giorno fa, che sta facendo già smadonnare gli operai, costretti ad interminabili attese, anche sotto le intemperie, a causa del mancato sincronismo degli orari di arrivo e partenza dei vari autobus che dall’Alto Molise, dal Vastese e dal resto di Abruzzo e Molise raggiungono il sito produttivo della val di Sangro. 

    Dopo le polemiche dei giorni scorsi abbiamo chiesto conto della reale situazione al sindacalista di Agnone. Cimone, ci dica, come è la situazione con il nuovo servizio “Ultimo Miglio”?

    «Oggi terza mattina che alcuni lavoratori della V2 sono entrati in ritardo visto che la navetta adibita al trasporto dei lavoratori V2 e Finizione parte puntualmente alle 5:35 dagli stalli e scendono alla mezza pensilina delle sopra citate officine alle ore 5.39 ed il calvario non finisce qui, perché poi dovranno prendere un’altra navetta Sevel per arrivare davanti alla V2 alle ore 5: 46 e quindi di conseguenza gli stessi sfortunati si troveranno decurtati giornalmente di 15 minuti sulla busta paga».

    Insomma non solo ritardi accumulati dai lavoratori, ma anche un danno economico per gli stessi ci pare di capire. 

    «Certo, ma poi la cosa più incredibile è che i responsabili se la prendono con i lavoratori che arrivano in ritardo, trattandoli come lavativi e intimano loro di non aspettare la navetta visto che non è compatibile con la V2 e Finizione, ma di andare a piedi oppure con le proprie auto altrimenti saranno costretti ad agire con contestazioni formali».

    Oltre al danno la beffa: arrivano tardi per colpa della navetta, rischiano una decurtazione di stipendio e addirittura una sanzione disciplinare. Ci sembra una follia. 

    «E’ quello che accade. Beh, adesso è davvero troppo. Tanti mi chiedono di fare una raccolta firme ed aprire un esposto in Procura, oppure di invitare qui sul posto “Striscia la Notizia” per far attapirare i responsabili ben noti di questa situazione assurda, additati da tutti come responsabili della disgrazia “Ultimo miglio” già rinominato “Ultima spiaggia“».

    Insomma i dipendenti Sevel sembrano i più penalizzati da questo nuovo servizio navetta. 

    «Sì, ogni mattina si sentono tante lamentele: scarsa organizzazione, ma sopratutto tanti disagi per tutti i pendolari sia in ingresso che in uscita su tutti i tre turni Sevel, ma le lamentele arrivano anche dai lavoratori dell’indotto. Sulla navetta “blu” ad esempio, che collega anche diverse aziende sul tragitto assegnato come la Isri, Plastic fca ed altre, ha una capienza insufficiente e si viaggia regolarmente con lavoratori in piedi».

    Ma perché hanno introdotto questa novità del servizio navetta, si è fatto un’idea?

    «Secondo gli artefici del progetto il fine ultime sarebbe quello di rendere meno disagevole il viaggio da e per le aziende della Val di Sangro e quindi di non far spopolare i paesini dell’Alto Sangro-Vastese e Molise,  ma di fatto, all’atto pratico, con questi orari bisogna anticipare la partenza di almeno venti minuti e soprattutto si torna a casa con più di mezz’ora di ritardo. E per chi parte anche alle quattro del mattino, per rientrare alle ore 16, parliamo di dodici ore tra lavoro e viaggio fuori casa. Io penso sinceramente che lo spopolamento, così, sarà accelerato, perché i disagi e lo stress per i pendolari sono aumentati. I politici difendono questo progetto come la panacea di tutti i problemi, ma a me e ai lavoratori non sembra affatto, anzi».

    Saprebbe indicare i costi di questa operazione che, stando alle impressioni degli operai, è del tutto fallimentare?

    «Pare che il progetto sia stato finanziato con un fondo europeo di circa 3,7 milioni di euro…».

    Quasi quattro milioni di euro di denaro pubblico spesi per complicare la vita ai lavoratori. La solita genialata all’italiana.

    Francesco Bottone

    tel: 3282757011

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