Presepe sì, presepe no, questo sembra essere il problema nella piccola comunità di Belmonte del Sannio. Stando almeno a quello che dice il parroco, don Francesco Martino, che bolla come «discutibili» le motivazioni addotte per giustificare il mancato allestimento, nelle aule scolastiche del paese, della Natività, il presepe appunto. Una tradizione che si interrompe, sicuramente, ma solo per rispetto nei confronti degli alunni di altri fedi religiose presenti a scuola.
«I ragazzi della nostra scuola elementare e dell’infanzia di Belmonte, – spiega il sacerdote – per motivazioni legate alla laicità e al rispetto dei bambini di altra fede presenti nella scuola, motivazioni per il sottoscritto alquanto discutibili, quest’anno non rappresenteranno la Natività, segno del Natale, ma faranno una recita sul tema dell’Albero di Natale. Questa occasione, ricordando anche la bella esperienza del dono dell’abete bianco al Papa, mi è opportuna per far conoscere a tutti il significato dell’Albero, che è anch’esso, purtroppo, un segno cristiano del Natale».
E cita Papa Francesco, il parroco di Belmonte, testualmente: «L’albero, con le sue luci, ricorda Gesù che viene a rischiarare le nostre tenebre, la nostra esistenza spesso rinchiusa nell’ombra del peccato, della paura, del dolore. E ci suggerisce un’ulteriore riflessione: come gli alberi, così anche gli uomini hanno bisogno di radici. Poiché solo chi è radicato in un buon terreno, rimane saldo, cresce, “matura”, resiste ai venti che lo scuotono e diventa un punto di riferimento per chi lo guarda. Ma, cari, senza radici nulla di ciò avviene: senza basi salde si rimane traballanti. È importante custodire le radici, nella vita come nella fede».
Il passo è tratto dall’omelia che il Pontefice ha tenuto lo scorso 3 dicembre proprio in occasione dell’accensione dell’abete bianco donato dal Comune di Rosello e allestito in Piazza San Pietro come albero di Natale appunto. «L’Albero di Natale rappresenta la vita eterna e la speranza della Resurrezione. – continua don Francesco Martino – Papa Francesco, il 13 dicembre 2013, in occasione del pellegrinaggio della Baviera per il dono dell’Albero di Natale in Piazza San Pietro ne spiegò così il significato: “Anche oggi Gesù continua a dissipare le tenebre dell’errore e del peccato per recare all’umanità la gioia della sfolgorante luce divina di cui l’Albero Natalizio è segno e richiamo. Lasciamoci avvolgere dalla luce della sua Verità”».
Un’interpretazione dei simboli tradizionali del Natale, quella fornita dal parroco, che magari convince anche, ma non interessa più di tanto al personale scolastico. La scuola è statale e lo Stato è e deve essere laico per definizione. Don Martino ne prenda atto e magari realizzi una bella Natività, con accanto un albero di Natale, all’interno della chiesa parrocchiale. Ne ha facoltà.
Caterina d’Alba