CHIETI – Il Comitato dei sindaci Sangro Aventino Frentano per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente chiede la revoca dell’autorizzazione alla ex Ciaf e ribadisce il no all’impianto Di Nizio in Val Di Sangro e alla discarica di Rocca San Giovanni. Il 17 luglio alle 18 è previsto un incontro in Comune ad Atessa, al quale sono invitati a partecipare il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il vicepresidente Giovanni Lolli e il sottosegretario alla presidenza Mario Mazzocca.
“L’incontro del 17 luglio sara’ anche l’occasione per poter ulteriormente porre all’attenzione della Regione Abruzzo gli sviluppi della vicenda legata alla discarica di amianto in località Fontanelle del comune di Rocca San Giovanni e per valutare l’incongruenza delle distanze di rispetto dalle aree Sic”, sostiene il Comitato dei sindaci del territorio. “Il 13 ottobre 2017 – si ricorda negli atti inviati in Regione – la societa’ Di Nizio Eugenio Srl di Mafalda (Campobasso) ha presentato al Comitato Via della Regione Abruzzo lo studio d’impatto ambientale per la realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti sanitari a rischio infettivo, mediante sterilizzazione, con adiacente deposito per rifiuti pericolosi e non pericolosi. Il sito in oggetto e’ ubicato ad Atessa, in contrada Saletti e il progetto prevede un impianto di sterilizzazione di rifiuti sanitari da 20.000 tonnellate l’anno e un deposito preliminare di rifiuti da 15.000 tonnellate l’anno”.
“Nei primi mesi del 2018, invece, la societa’ Eco Eridania Spa di Arenzano (Genova), attraverso suoi rappresentanti, ha illustrato al sindaco di Atessa e ad alcuni funzionari ed amministratori regionali”, aggiunge il Comitato, “l’intenzione di voler acquisire presso il Tribunale di Lanciano l’Autorizzazione integrata Ambientale (Aia) e l’impianto della ex Ciaf Srl. Complesso, destinato allo stoccaggio ed al trattamento chimico-fisico e termico di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, sito anch’esso nel in Atessa, in localita’ Piazzano”.
Il nuovo avvio dell’impianto ex Ciafcomporta l’ampliamento della capacita’ di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi nella zona industriale di Atessa per ulteriori 111.000 tonnellate l’anno