Prigionieri di una fede. Recitava così uno dei più significativi striscioni ultras appeso nelle curve degli stadi italiani. A fare suo il motto il professor Simone Faiazza divenuto super tifoso dell’Agnonese per amore visto che ha sposato una ragazza altomolisana. Sulle tribune del ‘Civitelle’ il prof, che vive a Roma, è divenuto una sorta di istituzione e nell’anno della retrocessione dei granata, si è contraddistinto, ancora una volta, per la smisurata passione verso il Grifo. M da diverse giornate il club del presidente Mario Russo è stato condannato all’Eccellenza, Faizza non lo ha mai abbandonato. Anche ieri in occasione della gara infrasettimanale a Castelfidardo, penultima di campionato, il prof ha deciso di esserci. A raccontare la sua ultima ‘impresa’ ci hanno pensato i colleghi di anconatoday.it che gli hanno dedicato una sorta di copertina.
Lo aveva fermato solo la pandemia. Appena possibile, Simone Faiazza è tornato a viaggiare su e giù per l’Italia centrale al seguito dell’Olympia Agnonese – scrive il sito marchigiano -. Ieri era a Castelfidardo. Cosa c’è di particolare? Il fatto che era l’unico tifoso ospite sugli spalti, dirigenza a parte. Simone, insegnante romano, è una figura ormai storica tra i supporters del Grifo molisano.
Serie D, gruppo F, 33° turno. Al ‘Mancini’ arriva l’Olympia Agnonese, penultima in classifica a pari punti con il fanalino di coda Porto Sant’Elpidio e staccata di ben 16 lunghezze dal Giulianova (terzultima). Con questi presupposti, tre ore di Intercity, un’auto presa in affitto alla stazione di Ancona, la corsa allo stadio fidardense e ritorno avrebbero rappresentato una folle sequela di pazzie. Il fatto è che il prof a queste cose non è nuovo. La sua è sì follia, ma d’amore. Chiedetegli storia, stemmi, colori e riserve di una (quasi) qualunque squadra dilettantistica e lui saprà rispondervi.
Agnone-Roma- Castelfidardo, ‘il triangolo sì’. Una storia d’amore, sportivo e non: «Seguo l’Olympia da 14 anni, ho cominciato perché mia moglie Mariangela è di Agnone. Quante trasferte? Almeno un centinaio finora- racconta Simone al collega Gino Bove – solo un’altra volta però mi sono trovato da solo sugli spalti, al seguito del Nardò». Sì, perché Simone divide la passione anche con la squadra salentina: «Mia madre è di là e ho l’abbonamento». Da insegnante sottolinea i valori del calcio dilettantistico: «In un paese piccolo come Agnone, la squadra di calcio aiuta a educare i ragazzi e i giocatori sono gli stessi alunni che poi frequentano le scuole locali. Possiamo quasi dire che ad Agnone le scuole restano aperte grazie al calcio».
Per la cronaca, dopo lo scambio di simboli (gli agnonesi hanno regalato ai fidardensi una campana in miniatura e hanno ricevuto una fisarmonica) il match è finito 4-0 per i padroni di casa. No, neppure il gol della bandiera, ma al prof poco importa. Sarà per la prossima e lui, statene certi, ci sarà. Simone Faiazza, storia di un altro calcio.