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  • Nuovo assessore, Pettinari: «La Regione come il mercato delle vacche»

    «Bloccare i lavori del consiglio regionale, non presiedere a commissioni di rilevante importanza per gli abruzzesi e tenere in scacco la maggioranza con la conta dei voti, questo è il metodo con il quale ci si assicura un assessorato nella Regione Abruzzo. Ma in un Paese normale un consigliere di maggioranza che mette a rischio la Giunta con il ricatto dei “numeri” sarebbe allontanato ed invitato alle dimissioni. In un paese normale una Giunta con simili problemi interni si dimetterebbe constatando il fallimento a solo un anno dall’insediamento, ma in Abruzzo no. In Abruzzo si preferisce “esaudire ” i desideri del “nemico” e assicurarsi la poltrona, costi quel che costi».

    Inizia così il duro attacco del consigliere del M5, Domenico Pettinari, dopo la nomina di Andrea Gerosolimo (al centro nella foto, ndr) nell’esecutivo regionale.

    «Un sistema becero che sembra, invece, prassi per chi gestisce la nostra Regione. – continua Pettinari – Stupisce la compiacente tranquillità con cui questa mattina il Presidente della Regione Abruzzo, dopo il terremoto politico che ha investito il suo Governo nell’ultimo consiglio regionale, ha annunciato che il consigliere di Abruzzo Civico Andrea Gerosolimo, uno dei contestatori interni assenti quel giorno, è miracolosamente divenuto assessore regionale. Sono inorridito da questo modo di fare politica, questa nomina è l’ennesima riprova che mentre il M5S si adopera per un’opposizione volta alla tutela del cittadino tutte le altre forze politihe, maggioranza od opposizione che siano, giocano tra i banchi del consiglio con lo scopo di accumulare potere per curarsi il proprio orticello».

    Per il momento il Governatore della Regione ha annunciato che assegnerà a Gerosolimo, tra gli altri incarichi, la delega alle aree interne.

    «Ci chiediamo quando i cittadini potranno sperare di avere una classe dirigente seria – continua Pettinari – noi la risposta ce l’abbiamo, spero che anche alla luce di questa ennesima bastonata agli abruzzesi, lo comincino a capire sempre più persone».

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