«In questi giorni così difficili per l’uccisione di Amarena, la notizia dell’avvistamento in territorio di Capracotta di un esemplare di orso bruno marsicano non può che rendere felici tutti coloro che sono impegnati per la conservazione di questa specie unica al mondo e a grave rischio di estinzione». Dario Rapino, fotografo naturalista e giornalista che da tempo monitora i boschi dell’Alto Molise anche con l’ausilio di foto trappole, commenta con intuibile soddisfazione la notizia dell’avvistamento di un esemplare di orso marsicano sul territorio comunale di Capracotta.
Avvistamento confermato da riscontri oggettivi: escrementi di orso e tracce lasciate sul terreno e nell’ambiente circostante. «La presenza del plantigrado stupisce relativamente, – riprende Dario Rapino – poiché almeno dal 2015 appare in territorio di Rosello, tanto che quest’ultimo è entrato a far parte della rete di monitoraggio regionale, e più recentemente verso Montecastelbarone, addirittura con due esemplari». Proprio una foto trappola installata da Rapino immortalò, nei mesi scorsi, una coppia di orsi marsicani tra gli abeti del bosco di Montecastelbarone, in agro di Agnone.
«Impossibile dire se quello di Capracotta sia lo stesso delle altre presenze, – aggiunge il giornalista appassionato di natura e fauna selvatica – ma la notizia è importante perché testimonia il tentativo del marsicano di riconquistare gli antichi territori; non dimentichiamoci che questa sottospecie un tempo era presente fino all’Appennino calabro. L’espansione del marsicano è l’unica possibilità che ha per non estinguersi, ma la strada è lunga, difficile e densa di pericoli, a causa della progressiva antropizzazione del territorio».
Nelle scorse settimane l’associazione Rewilding Apennines, partner di Rewilding Europe, ha tenuto proprio sul territorio dell’Alto Molise, tra Vastogirardi e San Pietro Avellana, degli incontri con le amministrazioni locali e la popolazione, nell’ambito dell’iniziativa LIFE Bear-Smart Corridors. Appuntamenti finalizzati a sensibilizzare i residenti dei centri montani sulle tematiche della coesistenza con gli orsi e la fauna selvatica più in generale, fornendo informazioni e strategie utili a mitigare le interazioni conflittuali con le attività antropiche.
«Ovviamente, – chiude Dario Rapino – se qualcuno dovesse avere la fortuna di incrociare questo orso, valgono le solite raccomandazioni: non seguirlo ed avvertire i Carabinieri forestali».