AGNONE – E’ giallo sugli ormai famigerati accordi di confine per salvare il “Caracciolo”. Per l’ex vicesindaco di Agnone, Maurizio Cacciavillani, esiste un documento ufficiale che giace in qualche cassetto al Ministero o in Regione Molise. Secondo il direttore amministrativo dell’Asrem, Antonio Forciniti, invece, gli accordi di confine restano chiacchiere, poco più che una dichiarazione verbale dell’Abruzzo, fatta dall’assessore regionale Paolucci e dall’ex governatore Frattura. Per tentare di chiarire la vicenda siamo andati alla fonte, cioè a chi quegli accordi avrebbe dovuto firmarli, cioè all’assessore Silvio Paolucci, responsabile politico della Sanità abruzzese e in carica fino all’insediamento della nuova Giunta.
Come dobbiamo chiamarla, assessore o consigliere, visto che è stato appena rieletto in Consiglio regionale, ma starà all’opposizione?
«Sono assessore uscente – replica ridendo – ovvero fino alla proclamazione dei nuovi eletti».
Ci faccia capire, lei che è stato un attore protagonista di quella vicenda: questi benedetti accordi di confine esistono o no? O Sono solo fantasie di qualcuno?
«Certamente. Gli accordi di confine erano sostanzialmente definiti. E’ la politica molisana che li ha bloccati e non ne conosco la ragione».
Bene, quindi abbiamo una notizia, anzi due: gli accordi di confine esistono davvero, ma sono stati bloccati dalla Regione Molise, quindi dall’ex governatore Frattura. E’ mancata forse la volontà politica di arrivare fino in fondo?
«Perché non siano stati firmati bisogna chiederlo al Molise per l’appunto, io ero pronto anche per la delibera di giunta regionale».
E cosa prevedevano questi ormai famosi accordi di confine?
«L’accordo tra le due Regioni era vantaggioso per tutte le comunità coinvolte. Sia per i cittadini del Vastese, e non solo l’Alto Vastese, ma anche quelli della fascia costiera, sia per la comunità molisana tutta, da Agnone a Termoli».
L’assessore uscente spiega nello specifico, ma a memoria, dunque senza entrare nei dettagli, che l’accordo prevedeva la collaborazione della Regione Abruzzo, attraverso attività di supporto al presidio ospedaliero di area disagiata “San Francesco Caracciolo” di Agnone, mediante personale medico ed infermieristico abruzzese. In particolare Nefrologi a supporto del personale Asrem, per la completa copertura del servizio Dialisi nel territorio agnonese. Inoltre gli accordi consideravano la possibilità di avvalersi del supporto del servizio di emergenza territoriale abruzzese anche con riferimento alle zone di confine dell’Alto Molise, in particolare, nei territori dei Comuni di Vastogirardi, San Petro Avellana e Castel del Giudice, in Provincia di Isernia, data la loro prossimità al presidio ospedaliero di Castel di Sangro (AQ). In aggiunta, indubbi vantaggi sarebbero derivati dalla possibilità di usufruire anche nei centri molisani del servizio di elisoccorso già attivo e operativo in Abruzzo.
Insomma, l’accordo c’era, poi qualcosa è andato storto in Molise e la firma è saltata. Questo conferma l’assessore Paolucci, che in chiusura aggiunge: «L’auspicio è che forse, essendo oggi le amministrazioni regionali dello stesso colore politico, possano procedere alla stipula di quegli accordi che, a mio avviso, prevedevano evidenti vantaggi per le comunità sia abruzzesi che molisane».
Francesco Bottone