«Pompilio Sciulli stia sereno, perché la serenità è condizione imprescindibile per realizzare tutto quanto proposto in campagna elettorale in un Comune in predissesto e senza dipendenti come il nostro».
Non si fa attendere la replica di Carmen Carfagna, ex sindaca appena sconfitta dal confronto elettorale a Pescopennataro, alle prime dichiarazioni del primo cittadino eletto Sciulli. Quest’ultimo ha parlato della tornata elettorale come una sorta di referendum contro se stesso, con una «campagna elettorale basata sulla denigrazione della mia persona». Parole che la sindaca non rieletta, che nel recente passato è stata assessore della giunta Sciulli, non accetta e respinge in blocco.
«La nostra è stata una campagna elettorale per qualcosa e non contro qualcuno, trasparente ed onesta, lontana dalle vecchie logiche, ed alla quale il sindaco Sciulli dovrebbe semplicemente guardare con realismo dall’alto del suo 51,98 per cento» esordisce la leader del gruppo “Libera Mente Pescopennataro”.
Secondo la ex sindaca Sciulli è «rimasto con le lancette del tempo quantomeno a quattro anni fa, è rimasto lì, vittima di se stesso, in quel tempo in cui i problemi e il debito di Pescopennataro dovevano essere nascosti sotto al tappeto, quando ci si è trovati ad intraprendere la strada del riequilibrio finanziario decennale, dopo aver scelto di salvaguardare il bene del Comune in luogo della reputazione politica di chi quella situazione l’aveva di fatto creata».
Nemmeno troppo tempo fa Carfagna era assessore della giunta Sciulli, sua stretta collaboratrice. Poi le restrizioni del terzo mandato, che oggi non esistono più, impedirono a Sciulli di potersi ricandidare e la palla passò alla sua donna di fiducia, l’assessore Carfagna appunto, che divenne sindaca e i ruoli si invertirono. Cinta la fascia tricolore, Carmen Carfagna prese coscienza di quella che oggi indica e denuncia come «l’eredità lasciata dal sindaco Sciulli»: «Un paese sull’orlo del dissesto finanziario di cui non si sarebbe dovuto parlare ai cittadini, perché farlo avrebbe significato per lui il rischio di perdere il consenso, e che però il Ministero dell’Interno e la Corte dei conti hanno certificato. E che noi abbiamo raccontato».
Una situazione finanziaria delicata, insomma, quella ereditata da Carfagna, che pure in precedenza era assessore e non si era accorta di nulla, che l’ha costretta poi da sindaca a prendere decisioni che forse le sono costata la mancata rielezione. «Il sindaco Sciulli purtroppo è rimasto ad un attimo prima di quel grigio passato, incapace di riconoscere la realtà di un’amministrazione alla cui vita istituzionale non ha partecipato da anni. – chiude Carmen Carfagna, pronta ora a battersi da consigliere di opposizione in Consiglio comunale – Ma Pescopennataro merita di più, molto di più, delle sue vicende personali o dei suoi racconti fantastici».