Si terrà lunedì 4 febbraio, alle ore 10, dinanzi la casa di reclusione di Campobasso sita in Via Cavour, «una manifestazione di solidarietà per il collega sospeso». A darne notizia è Aldo Di Giacomo, del sindacato di Polizia penitenziaria. La sospensione dell’agente è seguita all’episodio dei giorni scorsi, un tentativo di evasione finito con il rapinatore bloccato da tre agenti dopo una colluttazione. Uno degli agenti, quello poi sospeso, ha estratto la pistola d’ordinanza e, carica e armata, l’ha puntata alla testa dell’evaso. Una scena da film ripresa e postata in rete da un passante. Il video è intuibilmente diventato virale e ha scatenato una serie di reazioni da parte dell’opinione pubblica, sfociate nella sospensione dal servizio dell’agente in questione.
«E’ vergognoso che nessuno difenda il nostro collega di Campobasso mentre monta una campagna d’opinione di buonismo a senso unico, vale a dire solo dalla parte dei detenuti. – commenta il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria ( Spp), Aldo Di Giacomo – Il filmato che gira in rete è solo parziale e non dà un quadro completo ed esauriente dei fatti. Voglio ricordare in proposito al capo del DAP Basentini come alla Garante regionale dei diritti della persona in Molise, Lanciano, che hanno parlato di “diritto di tutela del detenuto” che esiste un diritto alla tutela di quanti indossano la divisa e servono lo Stato in condizioni di lavoro segnate da stress e grave insicurezza. E’ da tempo – dice ancora Di Giacomo – che denunciamo la confusione diffusa nel nostro Paese tra vittime e carnefici. Ripeto, nessuna volontà di affermare che agli agenti di polizia penitenziaria come a tutti gli altri appartenenti alle forze dell’ordine sia consentito di tutto, ma attenzione a sostenere esattamente il contrario sino a giustificare l’attuale situazione di emergenza sicurezza che si registra nel carcere e fuori».