“Ogni giorno di ritardo per l’avvio dei lavori sul viadotto ‘Sente-Longo’ equivale a sottrarre ossigeno vitale alle comunità dell’Alto Molise e del Vastese, storicamente legate da questa importante infrastruttura. La situazione, già critica, purtroppo trova conferma nelle dichiarazioni dell’assessore Michele Marone in Consiglio regionale, che ha parlato di rinvio dell’inizio delle opere a fine dicembre, motivato da ulteriori verifiche tecniche sulla pila 7 e dall’assegnazione in subappalto dei lavori da parte dell’impresa titolare”.
E’ l’incipit della nota stampa del capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Andrea Greco che grazie ad una interrogazione discussa ieri, torna sulla vicenda del ponte Sente, chiuso ormai da oltre sei anni i cui lavori per la messa in sicurezza non ancora partono.
“Di fronte a questo ennesimo slittamento, ho ribadito in Aula, la necessità che, con l’avvio dei nuovi interventi, il viadotto venga parzialmente riaperto in sicurezza almeno al traffico leggero e ai mezzi di soccorso, attraverso l’installazione di sensori e apparecchiature semaforiche – il diktat di Greco – La misura temporanea è indispensabile per ristabilire la mobilità tra due territori che, da oltre sei anni, vivono il dramma della chiusura con conseguenze che si ripercuotono su economia, scambi commerciali, servizi sanitari e scolastici”.
A riguardo, il consigliere regionale agnonese, chiama in causa l’assessore ai lavori pubblici, Michele Marone e il presidente della giunta, Francesco Roberti ai quali rivolge un accorato appello.
“Ho sollecitato l’assessore Marone e il presidente Roberti ad agire con decisione, adottando soluzioni simili a quelle messe in atto in altre parti d’Italia su lavori portati avanti da Anas per infrastrutture analoghe. Ne vale il futuro di una vasta area alle prese con un isolamento cronico. Non possiamo più permettere che queste popolazioni siano vittime dell’inerzia amministrativa”.
Dopodiché il tiro si sposta sulla statalizzazione dell’arteria, passaggio fondamentale per il futuro dell’infrastruttura. “Altro punto cruciale riguarda la statizzazione dell’arteria ex Istonia 86, obiettivo per il quale mi sono battuto a lungo. È ormai evidente che l’inefficienza della Provincia di Isernia nella manutenzione ordinaria e straordinaria del viadotto è stata una delle cause della chiusura. Per questo, è necessario che la gestione del ponte passi definitivamente nelle mani di Anas. Accolgo con favore l’imminente pronuncia del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, prevista entro fine dicembre, sull’istanza di statalizzazione. Notizia appresa solo grazie alla nostra insistenza di portare il tema in aula. Continuerò a monitorare l’evoluzione dell’intera vicenda”.
Infine Greco chiede lumi sul finanziamento di due milioni stanziati dal Governo all’indomani della chiusura. “In particolare, è necessario fare luce sull’utilizzo dei circa 350.000 euro impiegati dalla Provincia di Isernia per indagini geologiche e progettazioni successivamente stralciate, che nei fatti hanno causato perdite di tempo e risorse economiche – sottolinea – Su questo aspetto ho chiesto delucidazioni all’assessore Marone, che si è impegnato a fornire dettagli e chiarimenti. Le istituzioni devono agire con tempestività e trasparenza, perché la mobilità non è solo una questione infrastrutturale – conclude – ma un diritto essenziale per il futuro e lo sviluppo di queste comunità. È il momento di passare dalle parole ai fatti”.