Era presente sul viadotto Sente e ha incalzato l’assessore Michele Marone con domande “urticanti”. Ha chiesto nell’immediatezza la statalizzazione dell’arteria provinciale 86 e la riapertura, seppur parziale del viadotto, dopo i primi lavori pari a 9 milioni di euro. Andrea Greco, consigliere regionale del M5S, non si è fatto scappare l’occasione di presenziare la consegna dei lavori alla società romana ‘Valori Scarl’ e davanti i funzionari di Anas, del presidente della Provincia di Isernia, dei sindaci di Belmonte del Sannio, Errico Borrelli e Castiglione Messer Marino, Silvana Di Palma, i consiglieri provinciali, Vincenzo Scarano e Carlo Moro, ha preteso chiarimenti e date certe sui lavori dell’infrastruttura.
“È fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla riapertura del viadotto Sente, chiuso ormai da sei anni – ha esordito il consigliere regionale -. Durante l’incontro di ieri l’altro, è emerso un dato allarmante: nonostante i 9 milioni di euro già stanziati per i primi interventi, il viadotto non potrà essere riaperto. Saranno necessari ulteriori finanziamenti per il completamento delle opere. Le notizie precedentemente diffuse, che parlavano di una riapertura entro dodici mesi, annunciate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e riportate dalle agenzie di stampa, sono state di fatto smentite – ha aggiunto Greco -. Questa situazione è chiaramente inaccettabile. È altrettanto inaccettabile che non sia ancora noto da dove arriveranno i fondi necessari, stimati in ulteriori 6 milioni di euro, per il completamento degli interventi”.
Poi ha rincarato la dose. “È inammissibile che intere comunità a cavallo tra due regioni, quali Molise e Abruzzo, già provate da anni di carenze nei servizi e nella tutela dei diritti, debbano assistere impotenti all’ennesima passerella politica senza avere una data certa per la riapertura di una struttura strategica per la viabilità. L’incertezza e l’assenza di soluzioni definitive stanno causando danni enormi e irreversibili alla mobilità e all’economia dell’intero territorio”.
In seguito ha dettato l’agenda da seguire. “Le azioni da intraprendere immediatamente sono due. In primo luogo, è fondamentale sollecitare il passaggio della Strada Provinciale 86 sotto la gestione dello Stato e quindi dell’Anas, l’unico ente in grado di garantire un’adeguata manutenzione. La chiusura del viadotto è stata infatti determinata dalla mancata esecuzione di interventi tempestivi sotto la gestione della Provincia di Isernia. In secondo, è necessario verificare se, al termine del primo step dei lavori, sia possibile una riapertura almeno parziale al traffico per veicoli leggeri e mezzi di soccorso con sensi alternati. Dopo sei lunghissimi anni di attesa, anche una riapertura parziale rappresenterebbe un primo sollievo per le comunità colpite dall’interdizione al traffico veicolare”.
Infine ha annunciato il deposito in Consiglio regionale di due documenti: un’interrogazione e una mozione per chiedere all’assessore Marone di fare immediata chiarezza sulla vicenda e di agire con urgenza in merito alla riapertura in considerazione dei 9 milioni investiti. Al rappresentante della giunta Roberti – ha rimarcato – chiediamo conto di come sono stati spesi i 2 milioni di euro stanziati subito dopo la chiusura del ponte. Non possiamo permettere che l’argomento venga dimenticato o relegato in secondo piano. Il nostro impegno continuerà a essere fermo e costante, affinché i cittadini non siano lasciati soli di fronte a questa ingiustizia”. E in ultima battuta, Greco ha detto: “Non molleremo fino a quando non verranno trovate soluzioni concrete e definitive che restituiscano dignità e servizi adeguati alle comunità coinvolte. L’infrastruttura del viadotto Sente deve tornare a essere un simbolo di collegamento e sviluppo, e non un emblema di immobilismo politico e burocratico”.