Quattro mesi di braccata, Di Pietro ai candidati: «Portate l’emergenza cinghiali in Parlamento».
L’appello del consigliere delegato alla Caccia del Molise alla vigilia del voto: interventi straordinari anche in deroga alle normative vigenti.
Riceviamo da Cristiano Di Pietro e pubblichiamo la seguente nota:
«Sto seguendo con attenzione la campagna elettorale e i programmi dei vari candidati. A coloro che andranno a rappresentare il Molise in Parlamento mi preme ricordare, in qualità di consigliere delegato alla caccia, la drammatica situazione vissuta dai nostri agricoltori che è legata soprattutto all’emergenza cinghiali. Un problema che sta causando non solo ingenti danni, ma che rappresenta anche un rischio sotto il profilo sanitario nonché per la sicurezza dei cittadini come dimostrato dagli incidenti che si sono verificati sul nostro territorio. Da tempo continuo a ribadire la necessità di interventi straordinari, in deroga all’attuale normativa, la 157 risalente al ’92 che non è in grado di affrontare lo scenario attuale caratterizzato da un aumento esponenziale degli ungulati in tutto il Paese. Il lavoro svolto in questa legislatura per migliorare e riformare il mondo venatorio molisano, ha portato all’approvazione del Piano faunistico venatorio regionale, del decreto del commissario ad acta sulla commercializzazione delle carni di selvaggina e di un calendario venatorio all’altezza delle aspettative e pubblicato entro il mese di giugno rispettando i termini di legge. Inoltre con la speranza di contenere e riportare in equilibrio la popolazione degli ungulati, la Regione ha istituito e approvato la caccia di selezione in Molise e il relativo Regolamento per il prelievo selettivo degli ungulati. Lo scorso 23 maggio ho presentato in Consiglio regionale un ordine del giorno che propone la modifica dell’art. 18 comma 1 lettera d) e comma 5 della legge 157/92 per consentire il prelievo venatorio degli ungulati in braccata quattro mesi consecutivi per quattro giornate la settimana. Con fermezza continuo a ripetere che la battaglia per modificare la legge n. 157 del ’92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, in particolare nella parte in cui stabilisce i limiti temporali per la caccia al cinghiale, deve essere affrontata in tutte le sedi competenti in materia. È questa la speranza ed è questo soprattutto il mio appello ai futuri parlamentari molisani».