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  • Ramazze, zappe, vernice e tanta buona volontà: così ridanno decoro al viale del cimitero di Agnone

    Ramazze, zappe, vernice, pennelli e tantissima buona volontà. Il comitato di quartiere ‘Agnone Centro’ capitanato da Franco Pannunzio, in collaborazione con l’amministrazione comunale ha iniziato i lavori di ripulitura e decoro del viale della Rimembranza che porta al cimitero cittadino. In questi giorni i volontari, tra cui Mara Di Pietro, Giulio Brunetti e Silvana Ionata, stanno sistemando le 200 croci dei soldati morti durante la Grande guerra. Croci che rappresentano il sacrificio di giovani vite morte per la patria e da troppo tempo abbandonate all’incuria del tempo. Il tal senso l’opera del maestro fabbro del rione la Ripa, Guido Mazziotta, che in maniera del tutto gratuita si è sobbarcato le operazioni di ripristino delle targhette in rame e delle croci andate distrutte.

    Con diversi articoli, in un recente passato, l’Eco online ha rilanciato la problematica che oggi finalmente trova riscontro da parte dei rappresentanti del comitato di quartiere ‘Agnone Centro’ il quale sta dimostrando un grande senso civico e appartenenza, parole care al sindaco Daniele Saia. L’obiettivo è terminare i lavori entro il 2 Novembre ricorrenza di tutti i defunti. All’azione messa in campo dal comitato di quartiere anche l’abbattimento di alcuni cipressi, ormai secchi, a carico del Comune dopo le perizie del caso.

    “Stiamo lavorando alacremente in vista della ricorrenza del 2 Novembre – ammette Franco Pannunzio -. Era da tempo che volevamo intervenire su questa situazione, ma solo oggi, grazie alla disponibilità e collaborazione del Comune, siamo riusciti a rimboccarci le maniche ed entrare in azione. Non cerchiamo alcuna visibilità sui media – tiene a rimarcare il presidente del comitato di quartiere ‘Agnone Centro’ –  bensì la nostra opera nasce dalla volontà di dare decoro ad un’area che merita profonda cura e rispetto nei confronti di vite spezzate troppo presto. Un grazie di cuore ai miei collaboratori e un invito ai nostri compaesani di unirsi a quanto stiamo facendo. Se è vero che la civiltà di un popolo si riconosce da come vengono ricordati i propri defunti, questo è il momento giusto per dimostrarlo con i fatti”.

    In definitiva si tratta di una bella pagina, la quale, si spera, venga emulata in più contesti. A riguardo riecheggiano le parole che John Fitzgerald Kennedy fece al suo popolo: “Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.

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