Fumata bianca: le sale operatorie del “Caracciolo” potranno riprendere a funzionare. Ci sarebbe piaciuto poter titolare così questo pezzo di cronaca sanitaria e politica dall’Alto Molise, ma la realtà è un’altra. La buona notizia, tuttavia, è che la fumata, tanto per continuare con la metafora del conclave, non è stata nera, cioè i tecnici dell’Asrem non hanno bocciato in tronco la possibilità di rendere nuovamente funzionanti e operative le apparecchiature e i locali del blocco operatorio del “Caracciolo”.
La fumata è stata dunque grigia, una via di mezzo, e spieghiamo quanto accaduto. «La volontà politica, chiamiamola così, di riattivare le sale operatorie del “Caracciolo” c’è ed è forte, almeno da parte nostra come Comune, ma mi permetto di sottolineare che c’è sempre stata. Ormai da anni si parla di questa “imminente” riapertura delle sale operatorie. A mio avviso, fatto il sopralluogo, gli adeguamenti e tutto il resto che serve, le sale operatorie potranno riaprire sicuramente, ma dobbiamo considerare tempi tecnici di un anno o addirittura due».
Chiaro e diretto, come sempre, il sindaco di Agnone, Daniele Saia, in merito al sopralluogo dei tecnici Asrem, ieri mattina, all’ospedale “Caracciolo” di Agnone. La delegazione, portata sul posto su interessamento dell’assessore regionale e vicepresidente della Regione Molise, Andrea Di Lucente, aveva il compito di effettuare appunto un sopralluogo nelle sale operatorie dell’ospedale cittadino. Strutture all’avanguardia, non utilizzate da troppi anni, che ora possono tornare utili a tutta la rete sanitaria del Molise al fine di snellire le liste di attesa.
La volontà politica di riaprire pare ci sia, come sottolinea il sindaco Saia, che poi aggiunge: «Serve un qualcuno che finalmente dica: ok, basta parlare, adesso facciamo tutto quello che serve per riaprire il comparto operatorio dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone».
E questo qualcuno sembra ci sia e risponde al nome dell’assessore regionale Andrea Di Lucente. «Abbiamo effettuato questo sopralluogo insieme ai tecnici dell’Asrem e quelli della ditta incaricata della sicurezza. – spiega alla nostra redazione il vicepresidente Di Lucente – Abbiamo verificato in dettaglio la situazione attuale, lo stato dei fatti delle sale operatorie dell’ospedale dell’Alto Molise. Sono emerse alcune criticità, a carico in particolare degli impianti elettrici e di quelli per l’areazione, ma si tratta di contingenze in qualche modo sanabili nel breve periodo. Questo almeno mi hanno riferito i tecnici presenti».
Che delle criticità ci fossero è noto da tempo in realtà e l’Asrem e la stessa Regione hanno anche speso del denaro pubblico per gli adeguamenti del caso. «Ci siamo aggiornati tra una settimana, – continua l’assessore Di Lucente – in modo tale che i tecnici abbiano il tempo di valutare tutte le possibili soluzioni. Si sta lavorando anche per superare l’ostacolo del doppio percorso, quello definito “sporco” e “pulito” e si sta ragionando sulla possibilità di ovviare anche a questo che fino ad oggi è stato considerato uno scoglio insormontabile».
Un sopralluogo interlocutorio, dunque, dal quale non è emerso nulla di definitivo, almeno per l’immediato, ma che lascia ben sperare in merito alla riapertura delle sale operatorie del “Caracciolo”. L’altro dato positivo è che finalmente c’è un politico che ha preso a cuore la vicenda delle sale operatorie dell’ospedale e che vuole andare a fondo della questione trovando una soluzione che avrebbe un duplice vantaggio: per il territorio dell’Alto Molise, perché si tratta evidentemente di rilanciare l’assetto e la funzionalità del “Caracciolo”, ma anche per tutto il comparto sanitario molisani perché l’eventuale ripresa delle attività chirurgiche in Agnone potrebbe rappresentare la concreta possibilità di snellire le liste di attesa e di alleggerire la congestione che si registra negli altri ospedali della regione.
«Stiamo lavorando in questa direzione. – assicura in chiusura Andrea Di Lucente – Attendiamo la valutazione dei tecnici e la prossima settimana sapremo nel dettaglio cosa fare per far ripartire le sale operatorie del “Caracciolo”».
Francesco Bottone