Da anni Andrea Greco combatte, spesso in solitudine, una battaglia che va ben oltre le logiche di partito: quella per una sanità pubblica accessibile, dignitosa e diffusa su tutto il territorio molisano. Una battaglia che oggi assume toni ancora più drammatici, mentre i commissari alla sanità regionale disegnano un futuro che rischia di cancellare gli ultimi presidi sanitari nelle aree interne, trasformando l’ospedale di Agnone in un semplice “presidio di comunità” a gestione infermieristica.
Una prospettiva che per Greco equivale a una condanna per i cittadini delle zone più periferiche, già esposte al rischio di desertificazione sanitaria e sociale. E proprio su questo terreno il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale alza il tono dello scontro, arrivando a minacciare l’addio al Movimento se da Roma i vertici pentastellati continueranno a ignorare l’allarme che arriva dal Molise.
Durante la trasmissione Conto alla Rovescia condotta da Pasquale Damiani su Teleregione, Greco è stato chiaro: “Insieme al collega Massimo Romano chiederemo audizioni alle commissioni parlamentari di Camera e Senato. Non resteremo a guardare mentre si smantella la sanità pubblica molisana.”
Nel mirino c’è la bozza del nuovo Piano Operativo Sanitario 2025-2027, presentata dai commissari a Roma: un documento che, secondo Greco, “rischia di infliggere un colpo mortale al diritto alla cura per migliaia di cittadini, soprattutto nelle aree interne”.
“Ognuno deve assumersi la propria responsabilità,” ha ribadito. “Non è più una questione di schieramenti, ma di dignità dei territori. Se non ci ascolteranno, se non ci sarà una reale inversione di rotta, non avrò alcun problema a lasciare il Movimento. Qui non si tratta di destra o sinistra, ma di un attacco sistematico al Molise, che arriva da dentro e da fuori.”