Un mese esatto e il pediatra che assiste e cura i bambini del piccolo centro e di qualche comune limitrofo andrà in pensione. Sarà il prossimo 22 agosto, infatti, l’ultimo giorno di servizio del dottor Luigialberto Cutrone, pediatra di libera scelta convenzionato con l’azienda sanitaria regionale del Molise e iscritto nel Distretto di Isernia, Comune di Agnone. Dal 23 agosto prossimo, quindi il dottor Cutrone sarà ufficialmente – e meritatamente – in pensione.
C’è però preoccupazione nella cittadina per quello che sarà il futuro viste le enormi difficoltà ad individuare professionisti della specialistica. Il timore dei genitori di bambini in età pediatrica è che possa crearsi un periodo di vacatio tra il pensionamento e l’arrivo del nuovo pediatra di base. E c’è anche chi si spinge oltre, ipotizzando che tale sostituzione rischia di non avvenire proprio. Pessimismo? No, purtroppo.
Le emergenze legate alla cronica carenza di personale non sono l’incubo di genitori ansiosi ma la triste realtà con la quale fare i conti. E non è un caso che solo il 19 luglio scorso, con deliberazione del commissario straordinario dell’Asrem, sia stata rinnovata la convenzione con l’azienda sanitaria 2 Lanciano-Vasto-Chieti del vicino Abruzzo per le prestazioni specialistiche di pediatria da erogarsi in ospedale. L’Asrem, – si legge nell’atto – «considerata la oggettiva difficoltà a reperire risorse umane e la grave carenza di personale medico ospedaliero specialista in Pediatria», già nell’ottobre del 2022 aveva stipulato con l’azienda sanitaria 2 dell’Abruzzo una convenzione per l’espletamento delle prestazioni professionali presso l’ospedale di Termoli. Convenzione che, appunto, è stata rinnovata qualche giorno fa a seguito delle procedure concorsuali regolarmente attivate ma finite con un buco nell’acqua. Criticità c’erano, criticità ci sono. Urgentissimo quindi reperire medici pediatri per garantire la continuità assistenziale al San Timoteo e scongiurare l’interruzione di pubblico servizio.
In tempi non troppo lontani, lo stesso problema che vivranno gli agnonesi e i genitori dei centri limitrofi è scoppiato nella vicina Isernia. Nel febbraio scorso, una mamma che aveva avviato le procedure per definire il percorso assistenziale dei figli dopo il pensionamento dello storico pediatra che li stava seguendo, si è sentita dire che quello al quale avrebbe dovuto far riferimento era lo stesso dottor Cutrone che fra un mese andrà in pensione. Quindi: cinque mesi fa, a Isernia non c’erano pediatri disponibili ad inserire fra i propri assistiti altri pazienti e l’unico in grado di accoglierli, era ad Agnone. Che, fra un mese, resterà senza pediatra e sono tanti i genitori che ipotizzano uno scenario simile a quello capitato alla mamma isernina, salvata in zona Cesarini dalla decisione del pediatra di restare, con un incarico di collaborazione a titolo gratuito. Nel frattempo, visto che a Isernia dei tre pediatri di libera scelta due erano appunto andati in pensione, si è ovviato al problema evidente con una soluzione tampone per dodici mesi incaricando un altro pediatra ma a tempo determinato. Insomma, se Atene piange, Sparta non ride. E gli agnonesi temono che fra un mese dovranno fare i conti con un problema che potrebbe riguardare il diritto alla salute, dei propri figli.