Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Lanciano, unitamente al personale del N.I.P.A.A.F. di Chieti, a seguito di un’attenta attività di osservazione, hanno deferito alla competente A.G. il direttore tecnico di una ditta alimentare, responsabile dell’illecito sversamento di reflui industriali all’interno di un impluvio confluente nel torrente Fontanelli.
I militari, unitamente ad Arta Abruzzo distretto di Chieti ed al personale della SASI, effettuavano campionamenti specifici sull’asta fluviale, all’interno dell’impluvio naturale e all’interno della condotta acque meteoriche dell’opificio da cui provenivano i reflui industriali non depurati, che nei fatti sversavano all’interno dell’impluvio (prossimo ad un’area SIC e alla Riserva Regionale Grotte delle Farfalle), convergendo nell’asta fluviale “torrente Fontanelli”, distante solo 3,8 chilometri dalla foce (mare adriatico).
L’utilizzo di un tracciante ha consentito di accertare l’illecita condotta e di escludere che i reflui provenissero da ulteriori sorgenti: sequestrati gli scarichi abusivi ed i relativi pozzetti.
All’indagato è stata contestata l’apertura di scarichi industriali non autorizzati e non depurati, la gestione illecita di rifiuti speciali e il getto pericoloso di cose, per cui è previsto l’arresto da due mesi a due anni o l’ammenda da millecinquecento euro a diecimila euro.
Lo smaltimento illecito dei rifiuti liquidi rappresenta uno strumento per massimizzare i profitti aziendali, abbattendo i costi relativi alla corretta gestione dei reflui a svantaggio della collettività. Solo un costante ed attento presidio del territorio consente di individuare situazioni di alterazione e degrado ambientale non sempre di agevole scoperta e che, proprio per questo, possono avere effetti prolungati nel tempo.