Potrebbe presto avere un volto e un nome l’autore delle scritte razziste apparse nei giorni scorsi a Schiavi di Abruzzo, corredate di errori ortografici e simboli riferibili a formazioni neo fasciste.
Ne dà notizia il sindaco del paese, Luciano Piluso: «L’autore di questi gesti vandalici è stato ripreso praticamente in flagranza dalle telecamere della videosorveglianza che abbiamo attivato all’ingresso del paese e in altri punti strategici. I filmati sono già stati acquisiti dai Carabinieri della locale stazione, al comando del maresciallo Walter Scampamorte».
Le scritte contro i migranti, apparse pochi giorno dopo l’arrivo in paese di alcuni profughi trasferiti dal centro di accoglienza di Gissi, sono state realizzate con spray nero lungo i muri di sostegno sulla provinciale che scende dall’abitato verso frazione Taverna e la fondovalle Trigno. Una prima scritta, quella ripresa dalle telecamere della videosorveglianza, proprio all’uscita del paese, poi nei pressi dei templi italici e ancora in località Canale e l’ultima, che potrebbe aiutare nell’individuazione del responsabile, allo svincolo per frazione Cannavina.
L’imbrattatore ha dunque le ore contate. Farebbe meglio a presentarsi in caserma o in Comune e ammettere di aver fatto una bravata, chiedendo scusa e magari rimediando e ripulendo a sue spese quelle scritte razziste che nulla hanno a che fare con la ben nota ospitalità e accoglienza della comunità di Schiavi.