Nuovo stop della produzione per l’azienda della Val di Sangro che dà lavoro a centinaia di operai di Agnone e degli altri centri dell’Alto Molise. La notizia, che preoccupa le maestranze e i sindacati, arriva appena dopo l’incontro tra le parti datoriali e i lavoratori che si è tenuto a Roma, alla presenza del Ministro Urso, presenti i vertici europei di Stellantis e le organizzazioni sindacali. «L’azienda non ha portato nessun elemento di novità rispetto a quanto annunciato precedentemente, alle garanzie degli stabilimenti e delle attività nel nostro paese. È del tutto evidente, come sottolineato anche dal Ministro, che senza investimenti l’intera filiera soffre e non ha prospettive». Ha dichiarato Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale. A fargli eco Alfredo Fegatelli della Fiom Cgil Chieti: «Nell’incontro al Mimit (MISE), l’azienda oltre ad aver chiesto finanziamenti non è entrata nello specifico del piano industriale. Rispetto a Sevel, pur dichiarando la centralità dello stabilimento, non hanno fatto riferimento ad investimenti o a nuovi modelli. Hanno parlato dell’accordo con Toyota senza quantificare di quanti furgoni parliamo e i volumi che questo accordo produrrà tantomeno se le produzioni eventualmente previste saranno destinate anche allo stabilimento di Gliwice, mai menzionato nella discussione da parte dell’azienda. Nella discussione è emersa l’intenzione dell’azienda di proseguire con il processo di internalizzazione delle attività, questa attività metterà ulteriormente in difficoltà le aziende dell’indotto. Durante l’incontro è arrivata la notizia della fermata dello stabilimento Sevel a partire dalle ore 22 di ieri, mercoledì 15 febbraio fino a venerdì, dimostrando di nuovo la non capacità di programmazione da parte del gruppo. Questa situazione si ripercuote negativamente sulle aziende dell’indotto e clienti».
Sevel, nuovo stop alla produzione: fermi fino a venerdì
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