In tempi di crisi climatica e razionamenti idrici c’è ancora chi pensa di poter fare il furbo ignorando le disposizioni impartite dalla autorità pubblica. E’ quello che pare stia succedendo a Poggio Sannita, dove l’amministrazione comunale, già con un provvedimento di qualche settimana fa firmato dal vicesindaco Tonino Amicone, ha ordinato alla popolazione residente e ai villeggianti di non sprecare acqua, consentendone l’utilizzo per i soli scopi igienici e alimentari. Stop, quindi, al riempimento di eventuali piscine, ma anche all’innaffiamento di orti e giardini.
La prima ordinanza restrittiva, tuttavia, sembra non aver sortito l’effetto desiderato, cioè quello di non far “sprecare” acqua per scopi considerati non di primaria importanza, ammesso che innaffiare un orto per produrre cibo possa rientrare in questa ipotesi. Così l’amministrazione comunale è stata costretta, proprio nei giorni scorsi, a produrre un nuovo appello alla cittadinanza, «valido quale allerta di Protezione civile», con il quale si ricorda l’obbligo tassativo di rispettare l’ordinanza ancora valida sull’utilizzo dell’acqua potabile, annunciando nel contempo controlli a tappeto ed eventuali sanzioni di natura pecuniaria per i trasgressori.
«A Poggio Sannita si aggrava l’emergenza idrica. – commenta infatti il consigliere di opposizione e già sindaco, Tonino Palomba – Secondo quanto riportato in un comunicato dell’amministrazione comunale, l’ordinanza sindacale del mese scorso non è servita a contenere i consumi dell’acqua potabile, il cui approvvigionamento ai serbatoi comunali è sempre più esiguo, come in tutta la regione e nelle regioni meridionali. Diffuso quindi un secondo, preoccupante e perentorio avviso».
Il «preoccupante e perentorio avviso» recita testualmente: «Facendo seguito all’ordinanza n. 5 de4l 18/6/20224, si comunica che nonostante il provvedimento sindacale, si sta registrando un consumo anomalo dell’acqua che, dato l’aggravarsi dell’emergenza idrica, non ci possiamo permettere».
Un consumo anomalo, dunque, quello registrato dal Municipio, che evidentemente monitora la quantità di acqua che si accumula nei serbatoi a servizio della rete idrica del paese. In questo momento, a Poggio Sannita, non ci sono troppi turisti e la popolazione è più o meno quella che vi risiede abitualmente. Facile calcolare una stima piuttosto puntuale dei consumi idrici. Stima che pare invece venga abbondantemente superata dai consumi reali, quelli che secondo il Comune assumono appunto il carattere di anomalia. E guarda caso dopo i due giorni di pioggia appena trascorsi quel consumo anomalo non si è registrato, considerazione che porta inevitabilmente a dedurre che c’è qualcuno che continua a innaffiare orti e giardini “fregandosene” dell’ordinanza di divieto.
«Pertanto si invitano tutti i cittadini ad evitare l’uso improprio dell’acqua, ovvero diverso da quello igienico-sanitario-domestico». L’ipotesi più probabile è che qualcuno, in violazione dell’ordinanza sindacale, continui ad utilizzare l’acqua dell’acquedotto cittadino per innaffiare orti e giardini. Dal Municipio, oltre all’appello ad uso responsabile della risorsa idrica, arriva anche la più concreta minaccia di sanzioni. «Si evidenza che verranno effettuati tutti i controlli sul territorio al fine di debellare azioni di questo genere. – si legge infatti nell’avviso comunale – Stante il perdurare dell’emergenza, la stessa potrà assumere caratteri più gravi con il rientro della popolazione fluttuante nel mese di agosto».
Insomma, l’acqua è poca e se si continua a sprecarla non basterà quando, tra qualche settimana, a Poggio Sannita torneranno i tanti emigrati a Roma o altrove come avviene ogni estate. Anzi, proprio la carenza idrica potrebbe rappresentare un disincentivo a tornare in paese, con le intuibili conseguenze negative anche dal punto di vista economico.