Lo sviluppo e la crescita dell’Abruzzo possono ripartite a condizione che l’armatura infrastrutturale regionale sappia rispondere alle nuove esigenze. In 50 pagine di dossier consegnato nel pomeriggio di ieri al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, in visita a Pescara, c’è il futuro di questa regione e l’idea di una programmazione in grado di far crescere tutto il territorio.
Con queste premesse il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha salutato il neo ministro delle Infrastrutture e a lui ha consegnato “quell’invocazione documentale” in grado di far rientrare l’Abruzzo nelle nuove strategie di mobilità europee e recuperare “il colpevole ritardo accumulato in tutti questi anni”.
Le attenzioni sollecitate al Ministro Delrio riguardano due aree d’azione: una più specificatamente politica con la quale si chiede “la dovuta attenzione del governo nazionale alla battaglia che sta portando avanti l’Abruzzo a livello europeo per il reingresso nella partita della Rete Ten-T per i corridoi della rete transeuropea dei trasporti, che rientra nella più generale partita della macroregione Adriatico-Ionica con l’alta velocità sulla linea Adriatica e l’integrazione del corridoio merci”; l’altra di carattere amministrativo “con l’indicazione specifica della priorità infrastrutturali della regione, nell’ottica della nuova visione governativa e del ministero dei Trasporti di opere utili alla collettività e alle imprese”.
In questo senso, la Giunta regionale “ha messo nero su bianco”, con la delibera 310 dello scorso 29 aprile, le opere “indifferibili e necessarie per la ripartenza dell’Abruzzo e per dare corpo a quell’idea di programmazione che questo governo regionale intende portare avanti”. E la venuta del Ministro Delrio a Pescara è stata l’occasione per il presidente D’Alfonso per illustrare quelle priorità: “dal nodo dei porti, dove è vero non portiamo dall’anno zero, ma che dobbiamo concretizzare”.
In questo senso, il Presidente ha fatto riferimento al porto di Vasto “a chiara vocazione industriale, punto di interesse delle grandi aziende della Val di Sangro”, chiedendo un impegno per 10 milioni di euro per il completamento del collegamento ferroviario industriale. E ancora sui porti, “quello commerciale di Ortona, che ha già un proprio Piano regolatore portuale” e quello di Pescara “per il quale è necessario un intervento definitivo”.
Sull’aeroporto il Presidente ha detto che “non è una concessione che questa regione si è fatta, ma è la connessione con l’Europa. Al Governo chiediamo che norme nazionali alleggeriscano la cogenza delle norme europee che rappresentano macigni per la sopravvivenza degli aeroporti minori di interesse nazionale”. E ancora l’infrastruttura stradale e autostradale per la quale “sono necessarie opere che ne garantiscano la sicurezza come esplicazione del diritto di mobilità”. La situazione delle frane e la sicurezza del territorio, per la quale “la Regione in questo anno ha prodotto un dossier documentato con progetti esecutivi” e infine l’infrastrutturazione digitale della banda larga su cui “abbiamo avviato un grande progetto per le aree rurali ma ora sono necessari finanziamenti per il completamento sulle aree maggiormente antropizzate”.
Nel suo intervento il Ministro Delrio ha voluto sottolineare “la sorprendente chiarezza del presidente D’Alfonso che denota la precisa volontà di costruire qualcosa di duraturo per l’Abruzzo”. Ha poi aggiunto che “il Governo troverà le risorse economiche necessarie per i progetti esecutivi”, confermando in questo senso la linea del Governo secondo la quale “in questo Paese non c’è bisogno delle grandi opere ma delle opere utili alla collettività”.
In questo senso, Delrio ha confermato che esiste “un piano generale di 6-7 miliardi di euro per mettere in sicurezza il Paese”, che va dalla tutela del territorio fino all’edilizia scolastica.
Prima del ministro delle Infrastrutture avevano preso la parola, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Camillo D’Alessandro, che ha precisato come “la Giunta regionale non si sia mossa nella logica della lista della spesa, ma indicando priorità definite. Supportati da questa logica amministrativa, abbiamo dato valore ineludibile ai corridoi europei, alla velocizzazione delle reti ferroviarie, al completamento delle opere pubbliche ben avviate e alla vicenda della portualità regionale”. Si tratta di “dossier che nasce anche e soprattutto con il contributo degli amministratori locali”.
L’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, ha sottolineato “la centralità del trasporto su ferro e l’integrazione del ferro con le altre realtà di trasporto. La velocizzazione – ha ribadito – rimane uno degli obiettivi centrali di Rfi”, confermando in questo senso la notizia che a breve verrà utilizzato materiale veloce sulla linea adriatica in modo da ottenere una consistente riduzione sui tempi di percorrenza Pescara-Milano.
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