“In occasione di una seduta così importante per la nostra regione è assolutamente vergognosa l’assenza del presidente Luciano D’Alfonso. Vogliamo ricordare che il Consiglio è stato convocato secondo le indicazioni del presidente della giunta, nonché presidente ad acta della sanità ma oggi ha preferito non confrontarsi su ospedali chiusi e declassati. Il suo comportamento è sfrontato, maleducato e presuntuoso. E’ una cosa inaccettabile e mai successa prima: il presidente Chiodi non si era mai sottratto a un Consiglio regionale seppur i toni a volte fossero duri e infuocati”. E’ quanto dichiarano in una nota i Consiglieri regionali di centrodestra, Forza Italia, Abruzzo Futuro e Ncd, che nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale, avente per oggetto il Decreto n.55/2016 del Commissario ad Acta sul Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016 – 2018, hanno presentato un documento “contro i tagli senza senso del centrosinistra che di fatto determinano una vera e propria macelleria sociale. E che ci siano problemi in maggioranza lo si denota dall’assenza del Presidente della V Commissione Sanità, Mario Olivieri, non un consigliere qualunque della maggioranza e sottolineato dal documento della maggioranza sottoscritto da soli 11 consiglieri”.
Con il documento, si impegna il Consiglio Regionale, il Presidente della Giunta Regionale, nonché Commissario ad Acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario: a ritirare il Decreto n. 55 del 10 giugno 2016 recante “Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016 – 2018”; a far conoscere all’Assise regionale la definitiva articolazione della rete ospedaliera abruzzese;a spiegare le ragioni reali che hanno indotto a compiere scelte che penalizzeranno inevitabilmente il sistema sanitario abruzzese; a dettagliare il “modello di collaborazione pubblico-privato in cui sia definito il contributo in termini di volumi e tipologia di prestazioni” di cui alla pagina 24 del documento.
«Pur comprendendo la necessità di una riorganizzazione più efficiente e di qualità della rete ospedaliera – spiegano i Consiglieri del centrodestra – non si possono condividere le scelte operate dal Commissario D’Alfonso sia sul piano del metodo sia del merito. Sarebbe stato necessario un confronto serio e costruttivo non solo all’interno della stessa maggioranza di Governo ma tra la maggioranza e le forze di opposizione e tra la maggioranza e i rappresentanti dei territori. Un confronto serio sul tema però non si è mai avuto. L’azione fino ad ora intrapresa da parte del Commissario ad Acta ha portato alla chiusura dei punti nascita, al declassamento di alcuni ospedali, a presidi ridotti a Punti di Primo Soccorso, ovvero postazioni medicalizzate del 118, al depotenziamento delle strutture delle aree interne, alla chiusura di molte guardie mediche e al sovraffollamento delle strutture esistenti. Innanzitutto, leggendo il Piano, appare evidente che alcuni territori ne usciranno depauperati nell’offerta sanitaria e soprattutto si andranno a perdere grandi eccellenze che non faranno altro che alimentare una sempre più consistente mobilità passiva».
Castel di Sangro è stato ridotto a Presidio di Area disagiata e inevitabilmente la popolazione vedrà come riferimento per l’erogazione dei sevizi sanitari il vicino presidio di Isernia.
«L’unico presidio di secondo livello previsto nella nostra Regione viene strutturato stabilendo una “connessione funzionale degli ospedali di Chieti e Pescara”, una scelta non scelta, che se da un lato permette di rispettare i tempi di percorrenza previsti per patologie complesse tempo-dipendenti dall’altro sembra essere un mero escamotage per ottenere l’approvazione del Piano. Per quanto riguarda la Provincia di Chieti, dove insisteranno tre ospedali di primo livello, non si può tacere il fatto che Atessa e Ortona, sprovvisti di Pronto Soccorso, diventeranno delle vere e proprie “dépendances” degli ospedali di Lanciano e di Chieti, quest’ultimo già in sofferenza per quanto riguarda la mancanza cronica del personale. Riguardo il nosocomio di Atessa è ancora molto confuso il destino del reparto di riabilitazione poiché se da un lato si erano avute rassicurazioni da parte del Dott. Mascitelli, Direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale, durante la Commissione Sanità del 7 luglio scorso, della sua permanenza presso il nosocomio di Atessa, dall’altra il Dott. Flacco, Direttore della Asl di Chieti, si è espresso di tutt’altro avviso lo scorso 15 luglio durante un dibattito pubblico dichiarando che il reparto verrà trasferito ad Ortona. Riteniamo opportuno si faccia chiarezza sul destino del presidio ospedaliero che svolge un ruolo fondamentale nel servizio dell’assistenza sanitaria verso la Val di Sangro dove insistono numerose attività industriali”.