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  • Uno sportello automatico in ogni Comune, per poi chiudere gli uffici postali: la “fregatura” spacciata per conquista

    Uno sportello automatico in ogni Comune, per poi chiudere gli uffici postali: la “fregatura” di Poste Italiane spacciata per conquista.

    Dieci promesse fatte da Poste Italiane ai sindaci del piccoli Comuni d’Italia chiamati a raccolta a Roma dall’amministratore delegato Matteo Del Fante. In questo decalogo anche la promessa di non chiudere gli uffici postali nei piccoli centri, ma parallelamente di attivare, entro un anno, in ben 254 piccoli Comuni, degli “Atm”, cioè degli sportelli elettronici, i Postamat. Una buona notizia per i sindaci che hanno preso parte all’evento romano, durante il quale hanno anche ricevuto un gadget da Poste Italiane. Ma dello stesso avviso non sono i dipendenti delle Poste e soprattutto i sindacati aziendali. Proprio fonti sindacali infatti mettono in guardia sulla possibile «fregatura» che si cela dietro la promessa di installare in ogni piccolo Comune uno sportello automatico. Dove queste “Automated Teller Machine“, cioè gli sportelli elettronici di ultima generazione, sono state già installate si è assistito progressivamente ad una riduzione degli orari di apertura al pubblico degli sportelli. Perché mantenere aperta, calda e funzionante una sede fisica con uno o più impiegati è intuibilmente più costoso rispetto all’attivazione di uno sportello elettronico che permette di fare sostanzialmente le stesse operazioni. Ma qui nascono i problemi, perché nei piccoli centri la popolazione è piuttosto avanti con gli anni e gli anziani, si sa, hanno poca dimestichezza con le apparecchiature elettroniche. Gli sportelli degli uffici resteranno aperti per minor tempo, magari non più a giorni alterni come già avviene ora nei centri minori dell’Alto Molise e Vastese, ma solo uno o due giorni a settimana. E magari in quei pochi giorni di apertura ci saranno i promotori finanziari pronti a vendere polizze e altri prodotti di tipo bancario. Riducendo gli orari di apertura al pubblico Poste Italiane non violerebbe nemmeno la prima promessa fatta ai sindaci, quella cioè di non chiudere gli uffici postali. Perché l’apertura per due o un solo giorno a settimana non significa comunque chiusura. Queste le preoccupazioni che arrivano da fonti sindacali rispetto all’annunciata svolta tecnologica: più sportelli elettronici, meno personale dipendente. «Tra un anno la verifica degli impegni sottoscritti alla presenza di tremila sindaci» ha spiegato il presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia, di ritorno da Roma. Speriamo che i sindacati “luddisti” abbiano torto, ma per saperlo bisogna attendere e vedere cosa accadrà.

     

     

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