«Considerato che il distretto sanitario di Castiglione Messer Marino è formalmente inserito tra le sedi spoke di vaccinazione, non si comprende coma mai ancora oggi gli utenti vengono contattati dalla Asl per effettuare il vaccino a Vasto o in altre sedi, costringendo la popolazione a spostarsi e fare almeno cento chilometri, quando vi è un punto vaccinale all’interno del territorio comunale di Castiglione».
E’ il passo centrale della lettera di diffida che i sindaci dell’Alto Vastese, primo firmatario il sindaco di Castiglione, Felice Magnacca, hanno inviato ai vertici della Asl in merito alle problematiche relative al distretto sanitario di base e alla campagna vaccinale. Nella giornata di ieri, a Castiglione, si è tenuto un consiglio comunale durante il quale si è affrontato, tra le altre cose, il tema del servizio di emergenza urgenza 118, oltre ovviamente a quello dei servizi erogati dal distretto e allo svolgimento della campagna vaccinale.
Nonostante l’invito formale ad essere presenti, anche da remoto, per relazionare, nessuno della Asl si è sentito in dovere di partecipare ai lavori dell’assise civica, alla quale invece hanno preso parte anche altri sindaci di zona. Nel corso del consiglio comunale è stato affrontato il tema, urgente e preoccupante della taglio del medico a bordo del 118.
L’attuale servizio h24 è stato dimezzato dalla Asl, assicurando la presenza del medico solo per metà turno, quindi h12. Nelle scorse settimane proprio a causa dell’assenza del medico nell’equipaggio del 118, per un caso di codice rosso si è reso necessario l’arrivo di una ambulanza da Atessa, che data la distanza è giunta sul posto dopo oltre tre quarti d’ora.
«L’assenza del medico a bordo costituisce un grave pericolo per la vita delle persone dell’Alto Vastese, già penalizzate dal depotenziamento delle strutture ospedaliere limitrofe (come nel caso dell’ospedale di Agnone, ndr), aggravata dalla precaria viabilità che rende difficoltoso il trasferimento del paziente nel punto ospedaliero più vicino» scrivono i sindaci della montagna, parlando di «responsabilità enormi in capo alle autorità sanitarie».
«Ancora una volta mi oppongo a scelte poste in essere a discapito della popolazione residente, – spiega il sindaco Magnacca – e declino la mia responsabilità da gravi conseguenze per la salute delle persone riconducibili all’assenza di cure mediche immediate a salvaguardia della vita umana». I sindaci, all’unisono, si sono concentrati poi sulla «graduale contrazione dei servizi sanitari e prestazioni specialistiche erogate» dal distretto sanitario, visto che negli ultimi mesi molti medici sono stati collocati a riposo e mai rimpiazzati.
«Essendo una postazione periferica, – continuano i sindaci – è di fondamentale importanza che vengano garantiti gli stessi diritti alla salute, sanciti nella Costituzione, ai residenti dell’entroterra, come a chi vive nelle grandi città e sulla costa». E sempre i sindaci, nella lettera di diffida, chiedono una risposta immediata ai vertici aziendali della Asl circa il piano vaccinale anti Covid.
«Dalle lettura della deliberazione del direttore generale n. 356 del 27472021, vengono individuati dei punti vaccinali minori, e tra questi anche il distretto di Castiglione Messer Marino. – continua la nota dei sindaci – Dal documento citato il distretto è stato individuato formalmente come punto vaccinale spoke, ad oggi però lo stesso è stato operativo solo ed esclusivamente per gli over ottanta nella prima giornata di vaccinazioni del 24 marzo e nella seconda di richiamo effettuata il 14 aprile. Vi sono ancora over ottanta che devono ricevere la prima dose a Castiglione e ad oggi non risultano contattati dalla Asl». «Come mai nei comuni sulla costa sono stati organizzate diverse sedi vaccinali mentre nell’entroterra non si ritiene opportuno e necessario rendere operativo il distretto sanitario così come da deliberazione del direttore generale?» chiedono i sindaci alzando finalmente la voce.
Tutte tematiche che sarebbe stato opportuno affrontare nel corso del Consiglio, al quale i vertici Asl non hanno però preso parte, né fisicamente né da remoto in videoconferenza, nonostante l’invito formale del sindaco Magnacca. «L’assenza di partecipazione costituisce una mancanza di rispetto nei confronti dei sindaci ai quali è attribuito dalla legge l’autorità sanitaria localmente» aggiunge Felice Magnacca rinnovando l’invito alla Asl a dare sollecite e chiare risposte.
Francesco Bottone