Vuole donare scritti e volumi al Comune, ma il sindaco Carosella non risponde.
Domenico Lanciano, giornalista, scrive una lettera aperta agli agnonesi e ai molisani per informarli della sua decisione di donare al Comune il suo archivio personale. Dopo un primo interessamento da parte del Municipio, il tutto è rimasto lettera morta.
Scrive Lanciano:
Cari Concittadini,
fin dalla mia prima venuta in Agnone e in Molise (24-25 aprile 1981) ho sempre cercato di dare il mio contributo personale di idee-proposte, di progetti e di concrete realizzazioni socio-culturali e promozionali a favore di questo territorio. Adesso, dopo oltre 34 anni di permanenza, oltrepassato da pochi mesi il traguardo dei fatidici 65 (quando – dicono alcuni – si entra in età geriatrica!), e dopo tanto accorato ed intenso impegno sociale, desidero rallentare un po’ il ritmo alquanto sostenuto che mi ha caratterizzato finora (sempre con l’anelito e la tensione morale e civile di rendermi utile il più possibile) anche per ricambiare così con affetto, riconoscenza e gratitudine (nel mio piccolo) l’ospitalità e le gentilezze di cui io, nato sulle rive calabresi del mare Jonio, ho avuto il privilegio e l’onore di godere (forse immeritatamente) su queste assai suggestive ma difficili montagne.
Qualche mia iniziativa promozionale è stata accettata, tante altre no (come è naturale che sia, pure statisticamente). Tutte, comunque, costituiscono parte significativa della mia eredità sociale, convinto che alcune non ancora accolte e realizzate possano essere riprese con una qualche utilità. Chi le volesse conoscere quasi tutte può consultare le annate del mensile agnonese “L’Eco dell’Alto Molise” (che ringrazio ancora per lo spazio che mi ha concesso fin dal 1983) dove sono descritte o appena accennate; ma possono essere rintracciate su diversi siti internet, ma anche nei vari quotidiani cartacei e nei faldoni custoditi nella Biblioteca Comunale di Agnone.
E, a proposito della Biblioteca Comunale agnonese (che ringrazio pure qui per avermi dato spazi preziosissimi, specialmente durante la direzione del prof. Antonio Arduino), nel gennaio 2014 ho scritto una lettera al Sindaco di Agnone (debitamente protocollata) per dimostrare la mia volontà a donare tutto il mio archivio personale e tutti i diritti d’autore a questa inestimabile e indispensabile struttura socio-culturale. A sèguito di ciò, l’attuale responsabile della Biblioteca, giornalista e scrittore dott. Nicola Mastronardi, ha effettuato il sopralluogo nella mattinata del 4 marzo 2014 per verificare la consistenza della mia totale donazione. Da allora non ho avuto alcun esito né scritto né verbale. Così, sto cercando altre strutture culturali pubbliche cui donare le mie “sudate carte” e la proprietà di tutte le opere di cui sono autore. Finora si sono detti disponibili ad esaminare con interesse la mia proposta di donazione alcuni istituti universitari di altre regioni italiane.
Tengo, però, a precisare che ogni mio tentativo finora era stato teso a far sì che tale mia “donazione totale” restasse in Molise dove avrebbe più senso, valore e significato, rivolgendomi già nel 1994 all’Archivio di Stato di Isernia (che, dopo un primo sì, ha poi rifiutato l’offerta nel 1998, riconfermato recentemente nell’aprile 2015) e poi all’Università del Molise (sopralluogo negativo del 13 novembre 2014).
Ovviamente, resto ancora disponibile a valutare proposte di accettazione di altre strutture pubbliche molisane che garantiscano la conservazione e la valorizzazione della mia donazione (che ha anche un valore economico oltre che documentale, in massima parte originale ed unico). Scrivo ciò in prossimità della simbolica e significativa data del 2 giugno 2015 (Festa della Repubblica Italiana) perché, come cittadino attivo della comunità molisana (oltre che come cittadino italiano e del mondo), voglio avere la coscienza tranquilla ed essere totalmente leale con la Terra che mi ospita da quasi 35 anni e che, con tale donazione, vorrei onorare fino in fondo. Grazie assai per la gentile attenzione. Con tanti cordiali ed affettuosi ossequi,
Domenico Lanciano
I commenti sono stati chiusi.