«Per la felicità di tanti cinghialai e lepraioli la notte tra venerdì e sabato mi sono stati rubati tre segugi. Voglio porgere un ringraziamento particolare all’amico insospettabile che ha guidato gli autori del furto nel canile aiutandoli a individuare i soggetti migliori. Io continuerò a dormire sonni tranquilli, ma tu attento a come ti muovi».
E’ lo sfogo di Corrado Di Nardo, già presidente dell’Atc Chietino Lancianese, attualmente vicepresidente dell’Ambito territoriale di caccia, a commento di quanto accaduto la scorsa notte. L’ennesimo caso di furto di cani da caccia che si registra in Abruzzo e nel Chietino. Episodi sempre più frequenti che alimentano un mercato nero di cani da caccia.
«Nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 luglio a Palombaro (CH) mi sono stati rubati tre segugi italiani pelo raso rosso fulvi. – spiega lo stesso vicepresidente Di Nardo – Ombretta (Belen) [m.c. 380260080080768] femmina di 7 anni con evidente bruciatura sul collo (tra le scapole) e mammelle abbondanti; Caino (Billy) [m.c. 380260042042734] maschio di 4 anni, segno particolare un ingrossamento del capezzolo anteriore.
Gianna (Bora) [m.c. 380260101400071] femmina di tre anni».
Di Nardo è disposto a sborsare una ricompensa di tremila euro a chiunque dovesse fornire informazioni che risultassero determinanti per il recupero dei suoi preziosi e amati segugi da caccia.
Il recapito telefonico per eventuali contatti è il 366 3074635.