Un sindacalista aspirante candidato sindaco di Agnone fa un’accusa pesante, senza tuttavia supportarla con dati circostanziati: ad Agnone si praticano il «voto di scambio» e una «politica clientelare». Invece di andare in Procura, come dovrebbe fare chiunque sia a conoscenza di un reato, il sindacalista getta il solito sasso nello stagno, sperando nella risonanza mediatica offerta dalla stampa locale.
Un’accusa roboante, buttata lì, che i giornali molisani riprendono a stento, perché appunto non circostanziata, poco più che aria fritta. E tuttavia, in penuria di notizie per via dell’estate, le accuse di Di Paolo vengono pubblicate, stralciate degli attacchi immotivati alla stampa. L’accusa era infatti di non parlare del voto di scambio, accusa caduta nel momento stesso in cui invece l’articolo è stato pubblicato. E già questo a Di Paolo non va giù, perché lo stesso ritiene che quando si manda un “comunicato stampa” ai giornali, magari etichettato anche come “urgente”, il giornalista ha l’obbligo di copiare ed incollare il testo secondo i desiderata del mittente.
Evidentemente il giornalismo non funziona così nelle democrazie occidentali forse invise al sindacalista dell’ultra sinistra. Nelle redazioni non ci sono notai o impiegati che copiano e incollano testi scritti, spesso maldestramente, da terzi, ma giornalisti appunto, che mettono in pratica quella intermediazione giornalistica che ne contraddistingue la professione e la professionalità. Non tutte le sciocchezze inviate sotto forma di “comunicato stampa” sono pubblicabili, tanto per capirci. E comunque, lo ricordiamo ai lettori, le accuse fantasiose di voto di scambio ad Agnone sono state pubblicate su queste colonne. Tra le righe di quelle accuse Di Paolo chiamava in causa un medico. Il dottor Gabriele Amicarelli probabilmente ha avuto il sospetto che si stesse parlando della sua persona e ha replicato ironicamente parlando di «onanismi mentali». Di Paolo, che forse è abituato ad avere sempre l’ultima parola, a stretto giro ha inviato il solito “Comunicato Stampa URGENTE”, con urgente scritto in maiuscolo, con il quale sostanzialmente non dice nulla, come spesso accade, salvo prendersela, come al solito, con i giornalisti.
A beneficio dei lettori pubblichiamo, di seguito, questa volta integralmente, la nota di Andrea Di Paolo:
Esimio Dott. Amicarelli Gabriele le premetto con piacere che l’articolo in questione che lei mi attribuisce è opera dell’Eco Dell’ Alto Molise – Vastese lo stesso che ha ritenuto estrapolare solo alcuni passaggi del mio comunicato stampa inerente un mio attacco diretto ad alcuni giornalisti molisani per non aver dato luce alla mia campagna di sensibilizzazioni contro le politiche clientelari e di voto di scambio anche nell’occasione delle imminenti elezioni amministrative di Agnone, un tema molto caldo e a quanto pare scomodo, che ho ritenuto evidenziare anche agli stessi e quindi denunciare lo scarso interesse dei media molisani.
E pensare esimio dottore che circolano voci insistenti che proprio nella cittadina altomolisana sarà un giornalista il candidato di punta di una lista civica. Ancor di più rivendico la mia affermazione nel comunicato che recita «così facendo confermate l’arretramento culturale e politico della nostra regione scegliendo di dire e informare su quello che vi fa più comodo» . Premesso questo, su una sua papabile candidatura alle amministrative del comune di Agnone è evidente che gli informati sono alcuni giornalisti anche dello stesso giornale on line che hanno confezionato l’articolo che l’ha turbata profondamente e che lei attribuisce alla mia persona.
Vede dottore Amicarelli è molto grave quello che lei afferma, sappia che politicamente per me è inesistente e non mi interessa minimamente quello che vuole fare da grande e tanto meno non ho tempo di leggere le sciorinate sui suoi titoli di studio e di lavoro. Dottor Amicarelli la lettera che ha indirizzato alla mia persona la trovo superficiale e a tratti auto frustrante. Per fortuna che ha letto e riletto l’articolo in questione da come conferma e ha dedotto che il medico delle stalle era lei. Sono affari suoi certamente non i miei.
La saluto.
Andrea Di Paolo