Dal signor Giovanni Amicone di Poggio Sannita, riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota sulla viabilità altomolisana.
La notizia del subentro dell’ANAS nella gestione del ponte Sente è da annoverare sicuramente tra le buone notizie in quanto aumenta la probabilità che il ponte possa essere di nuovo percorribile in tempi accettabili. Ma non basta! E’ preoccupante il silenzio che si registra sul problema principale della viabilità altomolisana, ovvero il completamento dell’asse viario “Fresilia-Fondovalle Verrino-Fondovalle Sangro” che toglierebbe dall’isolamento le aree interne ed in particolare l’Alto Molise.
L’inerzia diventa “dolosa” se continua a persistere in questo momento dove la ristrutturazione economica del Paese e gli ingenti fondi europei in gioco costituiscono una possibilità concreta per superare il ritardo dei territori marginali.
E’ dovere di tutta la ”POLITICA” ad ogni livello, senza distinzione di ruolo, colore e limiti geografici, costruire una strategia concreta e capace di portare ad un rapido completamento dell’infrastruttura.
Se chi è deputato alla soluzione dei problemi continua a pensare ad altro, alle popolazioni residenti e tutti quelli che vogliono che l’Alto Molise continui ad esistere non resta che organizzarsi in proprio (se non io, chi? Se non ora, quando? ) e redigere un manifesto delle infrastrutture e dei servizi minimi indispensabili per la “resilienza” di queste zone e rappresentarlo con iniziative adeguate e continue presso le varie istituzioni. Detto manifesto va utilizzato anche come indicatore per il monitoraggio dell’impegno che i vari politici mettono in campo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati in modo da “smascherare” quelli che utilizzano lo spopolamento delle aree interne solo come propaganda elettorale “trendy” nelle campagne elettorali, mentre in concreto, una volta eletti, operano contro gli interessi legittimi dei territori dell’Alto Molise.
Continuare con richieste generiche e spesso contraddittorie, dichiarazioni scontate alla stampa e discussioni che restano confinate nel cerchio degli addetti ai lavori non porta da nessuna parte. La storia insegna…