Tra i sette ex membri delle Brigate Rosse arrestati stamani a Parigi, c’è anche il molisano Enzo Calvitti, nato a Mafalda il 17 febbraio del 1955. Appartenente alle Br, Calvitti deve scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e 4 anni di libertà vigilata per i reati di associazione con finalità di terrorismo e ricettazione di armi. La sentenza della Corte d’Appello di Roma nei confronti di Calvitti, è diventata esecutiva nel settembre del 1992.
Gli altri arrestati, come riporta l’Ansa, sono Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, tutti delle Brigate Rosse; di Giorgio Pietrostefani di Lotta Continua e di Narciso Manenti dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale.
Altri tre, Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura, sono in fuga. Sono tutti accusati di terrorismo risalenti agli anni ’70-’80.
L’operazione, secondo quanto si apprende da fonti italiane, è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e con l’Antiterrorismo della Polizia italiana e con l’esperto per la sicurezza della polizia italiana nella capitale francese.
In merito all’arresto degli ex brigatisti italiani – scrive ancora l’Ansa – l’Eliseo ha precisato che la decisione del presidente Emmanuel Macron “si colloca strettamente nella logica della ‘dottrina Mitterrand’ di accordare l’asilo agli ex brigatisti, eccetto ai responsabili di reati di sangue'”. La compilazione della lista dei 10 nomi (7 arrestati e 3 in fuga) è il frutto “di un importante lavoro preparatorio bilaterale, durato diversi mesi – sottolinea l’Eliseo – che ha portato a prendere in considerazione i reati più gravi”.