Nell’ambito dei rafforzati servizi di controllo del territorio e di contrasto alla criminalità, oltre che del rispetto della normativa anticovid, disposti dal Questore della provincia di Chieti, Annino Gargano, gli uomini del Commissariato di P.S. di Vasto, diretti dal V.Q.A. Fabio Capaldo, nella serata di sabato hanno tratto in arresto in flagranza di reato due giovani, venticinquenni residenti a Vasto, responsabili dei reati di resistenza, oltraggio, lesioni a pubblico ufficiale e rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale.
In particolare, alle ore 22.30 circa di sabato, gli uomini della Polizia di Stato intervenivano prontamente presso la vecchia stazione ferroviaria di Vasto Marina, dove alcuni cittadini avevano segnalato al numero di emergenza 113 una rissa in corso tra una quarantina di giovani, dei quali uno armato di coltello.
Al loro arrivo i ragazzi si disperdevano, tentando di far perdere le loro tracce, molti di loro dirigendosi verso il vicino viale Dalmazia. Sul posto gli operatori della volante intervenuti, fermavano un giovane particolarmente esagitato, al quale chiedevano anche di fornire le generalità.
Il ragazzo non solo si rifiutava, ma ingiuriava a più riprese i pubblici ufficiali operanti, offendendone l’onore ed il prestigio. Quindi si opponeva con violenza all’accompagnamento in Commissariato per l’identificazione, ferendo con le unghie uno degli operatori della Polizia di Stato, per sottrarsi alla sua presa e spintonando entrambi gli agenti.
Tra i presenti radunati intorno ai poliziotti un altro ragazzo minacciava gli agenti. Il secondo giovane, non ottemperando ai ripetuti inviti a desistere ed indietreggiare formulati dagli agenti operanti, usava violenza fisica contro uno di loro, portandogli le mani al volto, spintonandolo violentemente a più riprese, anche strappandogli il dispositivo protettivo delle vie aeree.
Entrambi i giovani venivano dichiarati in stato di arresto ed accompagnati in commissariato dove venivano identificati e successivamente, su disposizione del PM di turno, trattenuti agli arresti domiciliari.
Uno dei giovani aveva indosso sostanza stupefacente per uso personale, pertanto veniva sanzionato amministrativamente e segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo.
La mattina di lunedì 31 maggio il giudice convalidava gli arresti in flagranza di reato e disponeva il rinvio a giudizio degli imputati con rito direttissimo.