«Come gruppo di minoranza avevamo avuto modo di sollevare, mesi addietro, la preoccupante questione della realizzazione di una centrale di compostaggio nello strategico sito di Sprondasino, in sede di Consiglio comunale a Poggio Sannita, sulla stampa e segnalandola anche al Prefetto. Iniziammo da soli questa battaglia. Oggi ringraziamo quanti hanno raccolto il grido di allarme dei cittadini che hanno a cuore l’ambiente, le risorse naturali del nostro territorio e soprattutto si ostinano a credere in uno sviluppo ecocompatibile e in un futuro di speranza per i nostri bellissimi borghi».
Sono le parole di Tonino Palomba, ex sindaco di Poggio Sannita e attuale capogruppo di opposizione in Consiglio comunale, a commento della decisione di alcuni Comuni dell’Alto Molise di ricorrere al Tar contro l’autorizzazione unica alla realizzazione e gestione di un impianto per il compostaggio di biomasse selezionate in località Sprondasino, sul territorio comunale di Civitanova del Sannio. La decisione di adire le vie legali è stata assunta, nei giorni scorsi, attraverso una delibera di Giunta, dal Comune di Agnone assieme ai Comuni di Poggio Sannita, Bagnoli del Trigno, Salcito e Pietrabbondante. Una “notizia” stranamente non veicolata dal sempre attento ufficio stampa e comunicazione dell’amministrazione Saia, che tuttavia la nostra testata è stata in grado di dare in esclusiva proprio nell’edizione di ieri. Un ricorso al Tar atteso e in qualche modo sollecitato proprio dalle minoranze, prime a sollevare la questione, quando i sindaci, sia pure già informati, hanno tentato di tenere un basso profilo in merito alla delicata vicenda. Proprio il consigliere Palomba, nel settembre dello scorso anno, portò la vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica.
“C’è un tempo per ogni cosa……..” – Dal libro del Qoèlet (Qo 3,1–11)
E come di solito succede questo è solo il momento per le chiacchiere, la propaganda e di ricorsi al TAR che non porteranno a nulla.
Vorrei ricordare che tutte le procedure amministrative seguono un iter istruttorio e con modalità che prevedono eventuali ricorsi ed opposizioni nelle varie fasi, non si può arrivare ad impugnare sempre alla fine quando già tutto è definito e concesso.
Il centro biomasse ha regolari autorizzazioni e concessioni?? Oppure sono degli abusivi??
Io sono convinto della prima!!
Beh….. ma allora qualcuno sapeva ed ha taciuto? Non c’erano interessi politici a bloccare, cosi come è accaduto ad Agnone tempo fa con una “rivolta popolare”?
Purtroppo questa è la politica attuale, troppe persone che si improvvisano tuttologi parlando sempre troppo…. ma di fatti nemmeno l’ombra.