Rinunciano alla quarta dose del vaccino contro il Covid-19 perché non vogliano andare, o spesso sono impossibilitati a farlo, nei centri sparsi per la regione. Sono gli anziani di Agnone e dell’alto Molise che accusano l’Asrem di aver chiuso il centro vaccinale di Palazzo San Francesco dove fino a pochi mesi fa sono state somministrate le tre dosi.
Numerose le segnalazioni arrivate in redazione negli ultimi giorni tra cui quella che porta la firma di Alfredo Iaciancio, ottantenne, portiere e austista in pensione dell’ospedale ‘Caracciolo’, il quale con sonno dispiacere ammette: “Nonostante la mia età sono autosufficiente e in grado di mettermi ancora al volante. Tuttavia mi metto nei panni di tantissimi miei coetanei che non sono in grado di guidare o avere familiari e amici disponibili a portarli ad Isernia, il centro vaccini più vicino ad Agnone. Inoltre molte persone hanno patologie importanti che non gli consentono di viaggiare e allora chiedo: è mai possibile che i vertici dell’Azienda sanitaria non tengono minimamente conto di queste situazioni? E’ mai possibile che un centro come quello di Palazzo San Francesco, ad Agnone, che funzionava come un orologio svizzero e sul quale si riversava l’intera utenza altomolisana con tempi brevi, è stato chiuso e non si capisce il motivo?”
Non solo. Infatti altro grave problema sono gli orari fissati per sottoporsi al vaccino che quasi sempre non coincidono con le corse dei mezzi di trasporto pubblici per e da Isernia o Campobasso. “E’ una condizione inconcepibile – prosegue il pensionato – Ancora una volta siamo qui a pagare decisioni scellerate che penalizzano unicamente anziani e persone fragili delle aree interne”.
Insomma, se fino alla terza dose la percentuale delle persone che si sono sottoposte al vaccino è stata altissima, attualmente si rischia di far crollare tutto il buon lavoro svolto. Immaginabili le ripercussioni sulla salute dell’intera popolazione. Il tutto accade tra il silenzio generale di chi pure sarebbe tenuto ad alzare la voce nelle sedi opportune e prendere le difese di anziani e categorie fragili. Il riferimento va ai sindaci di zona. Al tempo stesso ad Agnone si registra la somministrazione della quarta dose ad una ventina di dializzati del territorio. In questo caso Asrem ha salvato la faccia, ma sinceramente non può bastare.